Retrocamera di manovra, anche in Italia salverebbe tanti bambini
Cosa succederebbe in Italia se anche da noi - come in Usa - diventassero obbligatorie le telecamere di manovra sulla coda delle auto? Lo abbiamo chiesto all'Asaps, associazione amici polizia stradale che non ha esitato a definire il tema come "la più grande delle tragedie stradali".
Secondo le analisi dell'associazione infatti ci sono stati 12 i bambini investiti e uccisi dal 2015 al 2017 durante le manovre nei cortili o aie. Dieci piccoli investiti dai genitori, nonni e parenti e 2 da estranei.
"Già un incidente stradale che toglie la vita a un bambino è una tragedia enorme - spiega Giordano Biserni persidente dell'Asaps - ma se l’incidente e la morte del bambino è causato dal papà, da una mamma, da un nonno, da uno zio o parente è un evento straziante".
Così andando a vedere i dati dei bimbi travolti e uccisi da genitori, nonni e parenti durante le manovre con auto o trattori agricoli nei cortili o aie negli ultimi tre anni si scopre che i 4 nel 2015, i 6 nel 2016, e i 2 nel 2017 si potevano tutti salvare. E quando parliamo di "piccole vittime" il riferimento non è casuale: 4 avevano un anno, 6 avevano due anni, 1 aveva tre anni e 1 otto anni.
L'ultimo caso, terribile, del 20 aprile scorso, è avvenuto nella periferia di Brescia, in via Ronchi San Francesco di Paola: un bambino di quattro anni è morto per i traumi riportati dopo essere stato inavvertitamente investito dalla madre che stava facendo una manovra di retromarcia a bordo di un suv. La donna non si è accorta che il figlio era proprio dietro l'auto e lo ha investito. Le condizioni del bambino sono apparse subito gravissime: è stato rianimato sul posto e poi trasferito d'urgenza agli Spedali civili dove i medici hanno subito constatato che le sue condizioni erano gravissime. Il decesso è avvenuto in serata.
di VINCENZO BORGOMEO
da repubblica.it/motori
Su Repubblica/motori i dati ASAPS sui bambini travolti e uccisi da genitori, nonni e parenti durante le manovre in auto nei cortili delle case e aie. L’appello dell’ASAPS ad una assoluta prudenza.