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Seul, troppi incidenti: ecco il servizio che blocca il cellulare se sei in movimento

Le vittime sono i cosiddetti “smombie”, gli zombie dello smartphone. Un esercito di morti viventi, per lo più giovani o giovanissimi

PECHINO - Li chiamano “smombie”, gli zombie dello smartphone. Un esercito di morti viventi, per lo più giovani o giovanissimi, che camminano per strada ipnotizzati dal loro cellulare. Un’emergenza vera in Corea del Sud, uno dei Paesi dove la dipendenza da piccolissimo schermo è più forte.

Un problema di ordine pubblico, che ha fatto impennare il numero di incidenti. Così ieri il Garante per le telecomunicazioni di Seul, l’equivalente della nostra AgCom, ha rilasciato un servizio che blocca gli smartphone quando il suo proprietario muove più di cinque passi. Gli “smombie”, l’Autorità ha usato proprio questa parola, dovranno scegliere: chattare e giocare, oppure deambulare.
 
E se pensate che la contromisura sia eccessiva, ecco il bilancio ufficiale dell’epidemia di non morti che attraversano la strada. Negli ultimi cinque anni, certifica il ministero dell’Interno sudcoreano, il numero di incidenti legati all’utilizzo dello smartphone è cresciuto di cinque volte.

Di più: nel 40 per cento dei casi sono coinvolti, spesso travolti da macchine che non avevano visto, ragazzi sotto i 20 anni. E non è finita: la maggior parte dei sinistri di verifica tra le 15 e le 17, cioè quando nel Paese le scuole chiudono e gli studenti caracollano verso casa. Ovviamente con gli occhi incollati allo schermo: in Corea del Sud tre quarti dei bambini ricevono in regalo il loro primo smartphone entro i 12 anni.
 
L’applicazione sarà disponibile anche per gli adulti, mentre per i più giovani l’arresto in movimento dovrebbe scattare in automatico. Sempre che non incontri resistenze o inghippi. I passati tentativi del governo coreano di curare la dipendenza da smartphone dei suoi giovani non sono stati sempre fortunati.

La Legge Cenerentola approvata nel 2011, che prevede lo spegnimento automatico di tutti i videogame sui telefoni dei minorenni da mezzanotte alle 6 di mattina, ha provocato una marea di ricorsi da parte dei produttori di giochi e di associazioni di famiglie: ora il blocco può essere annullato su richiesta dei genitori. Mentre Ciber Security Zone, l’applicazione con cui controllare i telefoni dei figli in cui confluirà anche il software “anti-smombie”, è già stata ritirata due volte perché vulnerabile ad attacchi degli hacker che potevano rubare i dati personali dei ragazzi. 


In Corea del sud fanno sul serio. “Il Garante per le telecomunicazioni di Seul, l’equivalente della nostra AgCom, ha rilasciato un servizio che blocca gli smartphone quando il suo proprietario muove più di cinque passi. Gli “smombie”, l’Autorità ha usato proprio questa parola, dovranno scegliere: chattare e giocare, oppure deambulare. Negli ultimi cinque anni, certifica il ministero dell’Interno sudcoreano, il numero di incidenti legati all’utilizzo dello smartphone è cresciuto di cinque volte.” (ASAPS)

Venerdì, 11 Maggio 2018
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