(ANSA)
- ROMA- Riconoscimento unanime da parte di maggioranza e minoranza
per l’operato svolto dall’Anas in questi ultimi tre anni. E’
quanto ha riferito, al termine dell’audizione della commissione
Ambiente e lavori pubblici della Camera, il presidente Vicenzo
Pozzi, che ha presentato il piano industriale dell’azienda.
Dall’audizione e’ anche emersa l’indicazione, condivisa da tutti
i presenti, di superare il comma 19 dell’articolo 35 della Finanziaria
2005 che prevede la possibilita’ di trasferire ai prezzi di
mercato i tratti della rete stradale nazionale a societa’ controllate
direttamente o indirettamente dallo Stato. ’’Su questa questione
- ha spiegato Pozzi - siamo rispettosi delle decisioni del governo
e del Parlamento’’. Pozzi ha illustrato quale possa essere la
strada da percorrere per il ’’deconsolidamento’’ della societa’
dal perimetro pubblico, con contestuale riduzione dei trasferimenti
pubblici per investimenti. ’’Questa ipotesi - ha detto Pozzi
- si articola tra due azioni fra loro complementari, da un lato
la modifica del rapporto intercorrente tra Anas e Stato in ordine
alle attivita’ svolte per la gestione della rete; dall’altro
l’acquisizione autonoma di risorse economiche e finanziarie
sul mercato per la realizzazione degli investimenti programmati
a fronte dello sfruttamento economico (anche figurativo) di
parte della rete stradale e autostradale in gestione’’. La prima
possibilita’ - ha continuato il presidente - ’’porta a modificare
quello che attualmente e’ configurato come un rimborso di costi
sostenuti in un vero e proprio corrispettivo per i servizi resi
da Anas allo Stato, corrispettivo da determinarsi con riferimento
a livelli di mercato in relazione all’estensione della rete
da gestire non soggetta a sfruttamento economico’’. L’Anas per
tale attivita’ opererebbe ’’con un normale operatore di mercato,
assumendosi il rischio economico correlato all’assorbimento
di un’obbligazione ad un prezzo predeterminato. Gia’ tale mutamento
di modificabilita’ di azione avvicinerebbe non poco l’Anas ai
connotati propri di un soggetto imprenditoriale, come tale estraneo
al perimetro della pubblica amministrazione’’. La fuoriuscita
da questo perimetro potrebbe continuare con l’altra azione’’
- ha continuato Pozzi - . ’’Qualora, infatti, l’Anas fosse abilitata
a sfruttare economicamente mediante pedaggio per un periodo
di tempo predeterminato parte della rete stradale e autostradale
in gestione, i ricavi cosi’ conseguiti potrebbero consentirle
di non dover ricorrere a risorse pubbliche in conto aumento
di capitale per effettuare i propri investimenti’’. Tali ricavi,
anche se conseguenti mediante incasso di pedaggio figurativi
corrisposti dallo Stato, si configurerebbero come ricavi a mercato
e ’’coprirebbero una quota ben superiore al 50% dei costi di
gestione’’. Il modello di funzionamento elaborato da Anas per
questa ipotesi ’’prevede la corresponsione da parte dello Stato
di pedaggi figurati (i pedaggi ombra) in misura dell’effettivo
e registrati a livello di traffico, a tariffe di mercato, sia
su tratte gia’ esistenti, sia su tratte di nuova costruzione
per le quali il livello del traffico e’ sufficientemente elevato
per garantire un profitto’’. (ANSA)..
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