Il
primo bilancio degli effetti reali della patente a punti;
le nuove statistiche ufficiali ACI-Istat sugli incidenti stradali
2003; lo stato di salute di strade e tunnel autostradali italiani
ed europei e la mappa aggiornata delle strade a rischio; ma
anche la qualità della segnaletica stradale,
i nuovi dispositivi di sicurezza passiva, la sicurezza nella
circolazione su due ruote, l’innovazione tecnologica nel trasporto
di merci pericolose e il delicato rapporto sicurezza/comunicazione.
Sono questi i momenti salienti del secondo "Salone Internazionale
della Sicurezza Stradale" (Fiera di Rimini: 11/14 novembre),
il più importante appuntamento di settore del panorama
italiano ed uno dei più prestigiosi a livello europeo,
con oltre 5mila metri quadri riservati ai produttori, nazionali
ed internazionali, di sicurezza.
"Un punto di incontro fondamentale tra la domanda e l’offerta
di sicurezza - sottolinea Franco Lucchesi, Presidente dell’ACI
- e un momento di confronto e di scambio tra gli operatori
e quanti hanno responsabilità diretta nel governo
della mobilità ". Un progetto che - secondo
Lucchesi- mira a "costruire una mobilità
che possa finalmente interpretare al meglio il proprio naturale
ruolo di principale volano dello sviluppo sociale ed economico
del Paese". Per il Presidente dell’ACI "tutti: utenti
della strada, operatori di settore - dalle case automobilistiche,
fino alle più piccole realtà impegnate
nella progettazione e realizzazione di ogni elemento che sia
parte del sistema mobilità - istituzioni locali
e nazionali devono essere produttori e portatori di sicurezza
e tutti devono fare la loro parte per costruire la strada
più importante: quella della sicurezza".
Secondo Mauro Fabris - Presidente del Comitato Scientifico
della Fondazione per La Sicurezza Stradale - il SISS rappresenta
"l’unica occasione, nel nostro Paese, per affrontare
un tema delicato e urgente quale la sicurezza stradale, al
di fuori delle distorsioni che, talvolta, l’agone della politica
rischia di introdurre. La sicurezza è un valore universale
- sottolinea Fabris - e come tale richiede contributi di qualità
al di sopra delle parole d’ordine, degli interessi e delle
logiche degli schieramenti. Secondo Fabris, "il punto,
adesso, è costruire, insieme, proposte integrative
e rafforzative della patente a punti, giacchè è
evidente che - malgrado i buoni risultati ottenuti - non può,
da sola, risolvere il problema e non può essere abbandonata
a se stessa"