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Notizie brevi 09/11/2004

Bari - "I pedoni sono sempre più a rischio" L’appello dell’Asaps: "Troppe vittime sulle strade per mancanza di prevenzione".

da "La Gazzetta del Mezzogiorno"

"I pedoni sono sempre più a rischio"
L’appello dell’Asaps: "Troppe vittime sulle strade per mancanza di prevenzione".

Bari - I fiori, in un vaso, all’angolo del Gianicolo, uno dei luoghi più belli della "città eterna", stanno ancora lì a ricordare che due persone non ci sono più. Giuliana Angeleri e Luigi Martinelli, i due coniugi tranesi travolti da un’auto impazzita mentre erano in vacanza a Roma con il loro figlio (rimasto ferito), sono le ultime vittime della strada. Fanno parte della categoria degli "utenti deboli" della strada: pedoni che vengono investiti sulle strisce pedonali, ciclisti travolti mentre portano i bambini a scuola. D’altra parte i numeri sono quelli di una vera e propria strage: tra il 1993 e il 2002, ultimo anno di cui si conoscano i dati ufficiali Istat, sulle strade italiane hanno perso la vita 9.074 pedoni e 161.032 sono rimasti feriti. Almeno il 30-35% ha riportato lesioni permanenti. Mentre dal 1993 al 1998 le vittime sono passate da 923 a 783 con un calo del 15%, dal 1998 al 2002 (anno record), cioè gli ultimi cinque anni, si è passati da 783 a 1.188, con un incremento del 51%. Fra le regioni che contano più vittime fra i pedoni, in testa è il Lazio con 280 decessi (+61%), rispetto ai 174 del 2001, segue la Lombardia con 142 (+17,3%), terza l’Emilia-Romagna con 127 (+32,3%). Nel conteggio dei feriti rimane al vertice la Lombardia con 3.778, poi Lazio con 2.788, Emilia-Romagna e Piemonte con 1.511 e Toscana con 1.407. In Puglia i dati sono più confortanti anche se i decessi così come i feriti non mancano. La provincia più colpita è quella di Foggia. E, proprio in Puglia così come avvenuto in altre regioni italiane, dei pedoni che hanno perso la vita sulle strade, la maggior parte sono stati investiti da autovetture, mezzi di soccorso, da autobus o filobus, da autocarri di vario genere, da trattori agricoli, ciclomotoristi e da motocicli. Sono questi alcuni dei dati di un’inchiesta condotta dall’Asaps (Associazione sostenitori polizia stradale), sull’ incidentalità che colpisce l’utenza debole, in particolare i pedoni, e diffusa dopo la tragedia di Roma che ha visto distrutta un’intera famiglia. L’inchiesta sarà pubblicata sul prossimo numero della rivista dell’Asaps, "Il centauro", e sarà illustrata dal presidente dell’associazione Giordano Biserni in un convegno sulla sicurezza stradale in programma a Rimini dall’11 al 13 novembre. Secondo l’Asaps, l’ "esplosione" di vittime fra i pedoni è dovuta al fatto che si tratta "del settore della sicurezza stradale più trascurato. E sì, gli sviluppi dei sistemi di protezione attiva e passiva dei veicoli (cinture, caschi, airbag, abs) hanno un’incidenza nulla proprio sui pedoni, che sono rimasti quasi indifesi nella prima linea della strada. Lo stesso sistema stradale con strutture protettive e segnaletica orizzontale e verticale adeguate, pur avendo fatto passi avanti in particolare in alcune aree urbane e sulla rete autostradale, non è stato e non è ancora assolutamente sufficiente. Secondo Biserni, ma sulla stessa stessa scia si schierano anche gli uominio della polizia stradale, "si deve creare un sistema di educazione e formazione stradale che realizzi un positivo modello nel quale il pedone è riconosciuto soggetto di pari diritto nella dinamica della mobilità e non venga considerato solo fattore di disturbo e causa di rallentamento. Si dovranno spiegare bene, per esempio, fin dalle scuole materne ed elementari i precisi diritti dei pedoni, ma anche i precisi doveri. Il bambino che, non dimentichiamolo, sarà il futuro automobilista, dovrà acquisire una personalità forte, costituita di regole da rispettare per farsi poi rispettare".

Gianpaolo Balsamo

 



Martedì, 09 Novembre 2004
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