Si è fermato al semaforo rosso di piazza
Barabino a Sampierdarena ed ha chiuso gli occhi. Probabilmente ha pensato:
«Solo un momento, mi appisolo solo per un momento». Invece si è
addormentato. Piombato in un sonno profondo, agevolato da una buona dose
di alcol nel sangue. La polizia lo ha trovato abbracciato al volante come
se fosse un cuscino, incurante delle altre auto che passavano e
strombazzavano. Un sonno in stato di ebbrezza che all’uomo, un
cinquantatreenne residente in via Battisti, è costato carissimo: tre mesi
di sospensione della patente, una denuncia a piede libero e quando potrà
nuovamente guidare la macchina dovrà fare i conti anche con 10 punti in
meno sulla patente. Tutto grazie a quel 2, 03 di alcol (il limite massimo
consentito è 0,50) individuato con l’etilometro.
Quello registrato nella notte tra mercoledì e giovedì a Sampierdarena è
l’ultimo, forse il più eclatante caso di guida in stato di ebbrezza sulle
strade genovesi sui cui, ogni fine settimana, polizia, carabinieri e
polizia municipale trovano un numero impressionante di ubriachi.
La conferma di quanto, nonostante la patente a punti, i genovesi
continuino a mettersi al volante dopo aver bevuto arriva dalla sezione
della polizia stradale di Sampierdarena al comando dell’ispettore capo
Valter Trovò: «Abbiamo investito e
continuiamo a farlo sui controlli stradali con l’etilometro, eppure la
guida in stato di ebbrezza è la contravvenzione che non accenna a
diminuire - spiega Trovò - Ci
sono dati impressionanti: in una sola area di servizio, sulla A 10, nel
mese di luglio abbiamo ritirato 100 patenti nel corso di controlli
concentrati nel fine settimana». La Polstrada continua a
riproporre servizi di prevenzione con l’etilometro e
il Ministero, nelle ultime settimane, ha dotato la sezione di
Sampierdarena di un nuovo "pre-test" per l’individuazione degli ubriachi
al volante: «Si chiama "Alcol Blow" ed è uno metodo di screening veloce
con il quale gli agenti di pattuglia possono decidere se sottoporre o meno
un automobilista all’etilometro. Con questo sistema - aggiunge Trovò -
riusciamo ad essere ancora più operativi e a moltiplicare l’utilizzo dei
tre etilometri in dotazione alle nostre pattuglie». |