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Notizie brevi 18/06/2018

Rivarolo
Condannato a 10 mesi un 91enne

Per omissione di soccorso, fuga e lesioni colpose. L’episodio due anni fa
L'aula del tribunale di Ivrea

RIVAROLO CANAVESE. Con una sentenza di dieci mesi di reclusione (con sospensione condizionale della pena), il pagamento delle spese processuali e la sospensione della patente per due anni si è chiuso il processo intentato a Lorenzo Pomatto, 91 anni, di Busano (difeso dall’avvocato Lorenzo Bianco), che ha dovuto rispondere presso il tribunale di Ivrea dei reati di omissione di soccorso, fuga e lesioni colpose, per un fatto avvenuto nel luglio del 2016 a Rivarolo.

Quel giorno, l’anziano guidatore avrebbe urtato al braccio con lo specchietto retrovisore della sua auto un 44enne di San Benigno, fermo davanti allo studio di un perito di assicurazione, che stava effettuando una perizia sulla sua macchina. Temendo, sul momento, di essere vittima della tipica truffa dello specchietto, il pensionato non si era fermato, proseguendo sulla sua Fiat Idea fino al primo semaforo dove, però, era stato raggiunto dal 44enne che l’aveva inseguito a bordo della propria auto per chiedere spiegazioni.

Qui, raccontato dall’imputato in una precedente udienza, sarebbe avvenuto un veloce scambio di battute tra i due, l’offerta di 100 euro per “sanare” l’incidente, e la proposta, da parte dell’uomo di San Benigno di tornare entrambi dall’assicuratore. A questo punto, però, convinto di un raggiro ordito ai suoi danni, l’anziano, nonostante i tentativi di bloccarlo da parte del 44enne, ripartiva.

A sorpresa, anche in considerazione della richiesta di assoluzione «perché il fatto non costituisce reato», avanzata dal pubblico ministero che ravvisava un’assenza di responsabilità nell’imputato, essendosi trovato il 44enne fuori dalle strisce bianche e, quindi, in strada al momento dell’urto, è giunto il verdetto di colpevolezza da parte del giudice Elena Stoppini. Anche la difesa ha negato l’esistenza di profili di colpa, individuando, invece, nella deposizione dell’uomo di San Benigno delle incongruenze sulla parte del corpo che sarebbe stata colpita (la spalla, piuttosto che l’avambraccio), e rimarcando, inoltre, come il 44enne si trovasse in sede stradale, essendosi parato improvvisamente davanti all’auto dell’imputato in zona di circolazione, ed escludendo, infine, la possibilità di prova sicura della sussistenza dei capi d’imputazione relativi a omissione di soccorso e fuga. (mi.te.)

da lasentinella.gelocal.it


Quel giorno, l’anziano guidatore avrebbe urtato al braccio con lo specchietto retrovisore della sua auto un 44enne di San Benigno, fermo davanti allo studio di un perito di assicurazione, che stava effettuando una perizia sulla sua macchina. Temendo, sul momento, di essere vittima della tipica truffa dello specchietto, il pensionato non si era fermato, proseguendo sulla sua Fiat Idea fino al primo semaforo dove, però, era stato raggiunto dal 44enne che l’aveva inseguito a bordo della propria auto per chiedere spiegazioni. (ASAPS)

Lunedì, 18 Giugno 2018
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