Sicurezza
stradale |
Non
insegnerà più solo a portare un’automobile, ma educherà
a un corretto stile di guida, denunciando i pericoli che si corrono sotto
effetto di alcol o stupefacenti e, in generale, i rischi legati a un comportamento
azzardato o pericoloso al volante. E’ questo il nuovo ruolo dell’istruttore
di autoscuola proposto dall’Istituto Superiore di Sanità durante
il corso "La prevenzione degli incidenti stradali - Il ruolo delle
autoscuole" svoltosi dal 5 al 7 ottobre.
Un’iniziativa - commenta la nota dell’ Associazione Amici della Polizia Stradale (Asaps) - che si inserisce tra gli obiettivi del Piano sanitario nazionale e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che individuano negli incidenti stradali una delle emergenze prioritarie. L’istruttore diventa, quindi, una sorta di educatore alla salute, allo scopo di ridurre, sia pur indirettamente, il numero degli incidenti stradali, prima causa di morte fra i giovani. Le statistiche italiane – continua la nota - parlano di circa 8.000 morti l’anno e di 500.000 ricoveri in pronto soccorso. La metà dei decessi vede protagonisti persone con meno di 40 anni, mentre a morire, in un quarto dei casi, sono giovani al di sotto dei 23 anni. Per ogni persona che muore, poi, due restano gravemente invalide. I dati sono tanti più eloquenti se si tiene presente che, secondo il censimento ISTAT, il 64% degli incidenti e oltre il 60% dei morti sono riconducibili a comportamenti a rischio degli automobilisti, di cui eccesso di velocità, guida distratta, assunzione di stupefacenti e alcol sono solo alcuni. |