I vigili restano senza etilometri: “Non è possibile revisionarli”
Tempi biblici per le revisioni obbligatorie annuali degli etilometri e i comandi di polizia municipale restano senza per mesi. Un problema che riguarda il 90% di chi possiede l’alcoltest omologato dal ministero dei trasporti, l’unico utile per poter contestare a livello penale chi guida dopo aver alzato il gomito.
C’è chi è stato lungimirante e di etilometri ne ha più di uno, così da non rimanere senza quando l’altro deve passare il test obbligatorio. Ma nella stragrande maggioranza dei casi, i comandi ne hanno uno solo, a volte in «coabitazione» con altri Comuni vicini o con i carabinieri. E quando manca per mesi, o non si fanno controlli di quel tipo, oppure ci si arrangia con i «Pre test», etilometri senza il marchio ministeriale che non consentono però di acquisire prove valide da un punto di vista penale.
Il motivo di questo caos che, si stima, coinvolgerebbe circa sei mila Comuni in tutta Italia, va ricercato nella chiusura di uno dei due centri autorizzati in Italia. Si tratta del Centro superiore ricerche prove autoveicoli e dispositivi (Csrpad) del ministero delle Infrastrutture, con sede a Roma. Non è più attivo dal 2016 e così tutti si devono obbligatoriamente rivolgere all’ufficio analogo di Milano.
Non ci sono alternative: per poter utilizzare l’etilometro da Aosta a Enna, serve il via libera del centro lombardo. Si può immaginare la coda: i tempi di attesa sono stimati tra i tre e i sei mesi. Per i Comuni medio-piccoli è un disastro: «Il nostro dispositivo è a Milano da tre mesi - spiega il comandante della polizia municipale di Moncalieri, Davide Orlandi -, non abbiamo idea di quando rientrerà. Possiamo fare i pre test, ma niente di più». Stessa situazione a Nichelino: «Si sa quando lo spedisci, ma mai quando rientra - raccontano sconsolati dal comando -, l’esperienza e la normativa ci sono di aiuto: le analisi attraverso l’etilometro non omologato hanno una precisione altissima e anche visivamente possiamo capire se ci troviamo di fronte a qualcuno brillo. Se costui si rifiuta di fare le analisi del sangue, unico metodo alternativo all’alcoltest “ufficiale”, scattano comunque le denunce del caso».
In provincia di Torino, Rivoli ha dovuto aspettare quasi nove mesi: «Avevamo mandato a revisionare il nostro a novembre - spiega il comandante Marco Delpero -, è arrivato pochi giorni fa. Fortuna che ne abbiamo più di uno». A Orbassano, invece, sono senza e il numero uno dei vigili, Domenico Santarcangelo, non le manda a dire: «Un’organizzazione all’italiana e chi ci rimette siamo noi che dobbiamo garantire la sicurezza». I tempi di attesa non migliorano se invece si deve far riparare l’etilometro. Anche perché dopo deve comunque passare il test di omologazione. Insomma, un guaio non da poco: basti pensare che con la legge sull’omicidio stradale la presenza di un tasso alcolemico oltre la soglia rappresenta la discriminante per l’arresto.
di Massimiliano Rambaldi
>Ricordate l’allarme sulla carenza degli etilometri perché molti in revisione lanciato da ASAPS il 10 ottobre scorso? Ci è venuto a trovare a Forlì Valerio Staffelli, se ne parla su Striscia la notizia. E il tapiro? Non abbiamo notizia... (ASAPS)
Una situazione che sta diventando veramente scandalosa. Ma non molleremo la presa. Il governo intervenga. (ASAPS)