BOLOGNA
- Tempi duri per i fuoristrada e in particolare per i Suv (sport
utility vehicles), le potenti jeep che purtroppo stanno invadendo
anche l’Italia. La battaglia scatenata da Legambiente ha convinto
il ministero dell’Ambiente a intervenire con una legge per penalizzare
questo genere di veicoli, soprattutto quelli che inquinano di
più, magari estendendo una sorta di superbollo a supercar
e ammiraglie dagli elevati consumi. Lo
scopo è chiaro: scoraggiare l’acquisto, soprattutto in
città, delle macchine che consumano di più (e
che tra l’altro risultano letali anche per quanto riguarda la
sicurezza).
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Rispondendo
all’interrogazione parlamentare del deputato della Margherita e presidente
onorario di Legambiente Ermete Realacci sull’inquinamento provocato
dai Suv, ieri il sottosegretario Roberto Tortoli ha annunciato il progetto
del ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio di predisporre
"una tassazione differenziata". "Gli introiti derivanti
da un tale meccanismo fiscale - ha detto Tortoli - sarebbero opportuni
nella misura in cui gli stessi fossero utilizzati allo scopo di finanziare
interventi volti a ridurre l’inquinamento atmosferico nelle aree che
presentano maggiori criticità". Tortoli ha detto che occorrerà
"un accurato studio di fattibilità che analizzi nel dettaglio
i consumi, le emissioni, le percorrenze medie riferite alle categorie
di veicoli più diffuse in ambito urbano" e ha annunciato
che il ministero dell’Ambiente "sì è già attivato
per definire un quadro complessivo e puntuale di riferimento delle prestazioni
ambientali delle diverse categorie di veicoli attualmente sul mercato".
Grande soddisfazione è stata espressa da Realacci: "Siamo
ad una svolta - ha affermato perchè per la prima volta in Italia
non vengono ignorate le indicazioni di Kyoto. Una colpa grave dell’attuale
governo, ma - bisogna essere onesti - anche del precedente dell’Ulivo".
L’annuncio del Governo segue di poche ore quello dell’assessore alla
mobilità, Mario Di Carlo, che precisando le norme restrittive
che il Comune di Roma sta preparando nei confronti dei fuoristrada,
accusati di essere altamente inquinanti, aveva anticipato che da gennaio
costerà con ogni probabilità 1000 euro anziché
316 il permesso annuale della Ztl di Roma per i Suv.
Ma Suv e fuoristrada stanno finendo nel mirino della classe politica
anche per quanto riguarda la sicurezza stradale. Proprio l’altro giorno
la parlamentare reggiana Elena Montecchi (Ds-Ulivo) ha presentato una
interrogazione "per contrastare l’utilizzo dei bull-bars istallati
sulle vetture che circolano nelle nostre città, con grave danno
per la sicurezza stradale", e sta lavorando ad un progetto di legge
per introdurre limitazioni per i neo-patentati nella guida di veicoli
troppo potenti e veloci. I bull-bars, che possono essere di qualche
utilità nei ranch o per chi rischia di scontrarsi con bisonti
nelle praterie, in Italia rappresentano infatti solo un pericolo mortale
per gli altri automobilisti e soprattutto per i pedoni: se si viene
investiti da una jeep con bull-bar le possibilità di morire o
di subire ferite gravissime sono infatti considerevolmente più
elevate. La rivista Quattroruote afferma che per un guidatore di berlina
urtato lateralmente il rischio di perdere la vita è 30 volte
superiore se a causare l’incidente è un Suv. E l’Insurance Institute
for Highway Safety calcolare che in uno scontro laterale tra un Suv
e un’auto normale le probabilità che ci scappi il morto sono
5,6 volte superiori rispetto allo scontro tra due auto normali.
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