Giovedì 21 Novembre 2024
area riservata
ASAPS.it su
Articoli 08/08/2018

di Luigi Altamura*
CLAMOROSO PARERE DEL MEF SULL'EQUO INDENNIZZO PER IL PERSONALE DELLE POLIZIE LOCALI: NON SPETTA A TUTTI

La tormentata vicenda dell'equo indennizzo per il personale delle Polizie Locali si arricchisce di una nuova, clamorosa, puntata. L' abrogazione dell'equo indennizzo nell'anno 2011, avvenuta con uno dei decreti del Governo Monti e il successivo ripristino, con la Legge nr. 48/2017, dopo le vibrate proteste di Anci, associazioni e organizzazioni sindacali, sembrava aver portato il sereno, nonostante non fosse stata reintrodotta la pensione privilegiata. Ma come il tempo d'estate, ecco scatenarsi improvvisamente un diluvio, un torrente in piena, con una nota del Ministero dell'Economia e delle Finanze che calpesta i diritti fondamentali  di migliaia di lavoratori delle Polizie Locali.
 
In una nota inviata ad un comune del Materano il 24 maggio 2018, il MEF dichiara che "dal combinato disposto dell'art. 1 comma 2-bis e dell'art. 7 comma 2-ter della Legge nr. 48 del 18/04/2018, emerge che l'istituto dell'equo indennizzo è stato reintrodotto soltanto a favore del personale della Polizia Locale delle Città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia." Come a significare una Polizia Locale di serie A e una Polizia Locale di serie B. Come noto, l'equo indennizzo è un istituto previsto a favore degli impiegati dello Stato e degli enti individuati da specifici provvedimenti di legge, quando sia riconosciuta un’infermità dipendente da causa di servizio, quindi derivante dal lavoro svolto. In tal caso il lavoratore ha diritto, oltre ai normali assegni ed indennità, anche a un equo indennizzo per la perdita dell’integrità fisica eventualmente subita, costituito dal pagamento in soluzione unica di una somma di denaro.
Presupposto dell’indennizzo è dunque, non l’infermità in sé, ma la perdita dell’integrità fisica, cioè un danno permanente psichico o fisico del dipendente.


La vicenda


La questione della cancellazione dell’equo indennizzo per la polizia locale nasce con il decreto salva Italia, approvato il 6 dicembre 2011 dal governo Monti. Il Governo dopo sei anni torna sui suoi passi e con la legge di conversione del decreto sicurezza, la nr. 48/2017 reintroduce l'equo indennizzo e viene anche riconosciuto il rimborso delle spese di degenza per causa di servizio. Nel testo del decreto-legge 20 febbraio 2017, n. 14 (in Gazzetta Ufficiale - Serie generale - n. 42 del 20 febbraio 2017), coordinato con la legge di conversione 18 aprile 2017, n. 48 (in questa stessa Gazzetta Ufficiale - alla pag. 11), recante: «Disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle citta', all'art. 7 comma 2-ter, si legge testualmente che "al personale della polizia locale si applicano gli  istituti dell'equo indennizzo e del rimborso delle spese di degenza per  causa di servizio. Agli oneri derivanti  dal  primo  periodo  del  presente comma, valutati in 2.500.000 euro annui a decorrere  dall'anno  2017, si provvede mediante corrispondente  riduzione  della  dotazione  del Fondo  per  interventi  strutturali  di  politica  economica  di  cui all'art. 10, comma 5, del decreto-legge 29  novembre  2004,  n.  282, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n.  307."
Con il successivo decreto del Ministero dell'Interno di concerto con il Ministero Economia e Finanze del 4 settembre 2017, è stato regolamentato l'iter amministrativo dell'equo indennizzo, in particolare con l'art. 2 che riporta come siano "legittimati alla richiesta del contributo erariale i comuni (ndr tutti) che hanno sostenuto spese per il riconoscimento dell'equo indennizzo e per il rimborso delle spese di degenza per causa di servizio al personale della polizia locale." Nei successivi articoli viene indicato il contributo relativo al rimborso annuo di 2.500.000 euro ai comuni (ndr tutti) richiedenti, e il modello di certificazione che dovrà essere inviato al Ministero dell'Interno per via telematica entro il 31 marzo di ogni anno. Proprio il Ministero dell'Interno, sentito in queste ore, ha confermato che il provvedimento del Decreto Sicurezza 2017, vale per tutti i Comuni. Ma su questo il MEF non è d'accordo. Ora serve - con urgenza - un intervento del Governo per mettere ordine e indicare una corretta e (pacifica) interpretazione della norma, che era la completa copertura di tutto il personale delle Polizie Locali con la reintroduzione di due significativi riconoscimenti giuridico-economici. Vi terremo aggiornati nei prossimi giorni sugli sviluppi.



*Comandante Corpo Polizia Municipale di Verona

Commento Asaps:
Ha dell'incredibile l'interpretazione data dal MEF sulla reintroduzione dell'equo indennizzo per le Polizie Locali; nessuno in sede parlamentare, neppure negli uffici legislativi, aveva mai palesato una difformità di applicazione a seconda del comune di appartenenza; creare queste difformità tra agenti è scandaloso, visti i rischi e i compiti che quotidianamente affrontano sulle strade, anche per i maggiori compiti richiesti proprio da leggi a tutela della sicurezza urbana e stradale. E poi adesso come la mettiamo con le spese già affrontate da centinaia di comuni, i cui rendiconti sono stati inviati al Ministero dell'Interno? Non saranno liquididati dal MEF? Asaps intende sensibilizzare ancora iuna volta i Miisteri dell'Interno e dell'Economia, per ridare piena dignità a tutti gli appartenenti alla Polizia Locale.

 


Come dire allora che i “Vigili Urbani” (termine giusto Polizia Locale)  delle città non capoluogo di provincia sono meno “Urbani” degli altri...? Assurdo. (ASAPS)

 


 



Mercoledì, 08 Agosto 2018
stampa
Condividi


Area Riservata


Attenzione!
Stai per cancellarti dalla newsletter. Vuoi proseguire?

Iscriviti alla Newsletter
SOCIAL NETWORK