AUTOSTRADE MARE: MIN AMBIENTE, IDROGENO ANCHE PER NAVI |
(ANSA) - VENEZIA- Anche le navi andranno ad idrogeno. E’ questo l’obiettivo di un progetto pilota per la produzione di celle a combustibile destinate al trasporto marittimo, per sostituire il gasolio con l’idrogeno nella realizzazione della grande infrastruttura delle ’autostrade del mare’. Il progetto, che rientra nel ’’pacchetto idrogeno’’ promosso dal ministero dall’ Ambiente, e’ svolto in collaborazione con la Regione Veneto, il Polo tecnologico e scientifico di Porto Marghera e le imprese industriali dell’ area. Si inserisce nell’ambito del Programma di cooperazione Italia-Usa per la Ricerca e la strategia per affrontare i cambiamenti climatici su cui e’ in corso fino al 22 ottobre un convegno a Venezia. Il progetto per il trasporto marittimo si affianca a quello di un prototipo per l’utilizzo a fini energetici dell’idrogeno generato dai processi industriali di Porto Marghera; si tratta di una tra le sei iniziative in cui si articola la partnership Italia-Usa. Un programma da 50 milioni di euro, 18 dei quali co-finanziati dal ministero dell’ Ambiente. A Milano si lavora alla produzione di energia elettrica da idrogeno nell’area della Bicocca, alla produzione di energia elettrica e calore attraverso una cella di combustibile nel Museo della scienza e della tecnica, e alla realizzazione di un impianto di distribuzione di idrogeno per gli autobus urbani. A Torino, invece, il Comune sta sperimentando l’ autobus ad idrogeno, in collaborazione con il gruppo Iveco. Presso il Cnr di Messina sara’ inoltre realizzato un centro di riferimento nazionale per la certificazione delle celle a combustibile, volto a collocare l’Italia sul fronte piu’ avanzato della ricerca nel settore dell’idrogeno. Gli altri programmi della partnership riguardano la realizzazione di una cella a combustibile con la tecnologia dei policarbonati fusi, da parte della societa’ Fabbricazioni Nucleari di Bosco Marengo in collaborazione con l’Enea, e un progetto per lo sviluppo di ’’membrane a scambio di protoni’’ ad alta efficienza, da impiegare nella produzione di celle a combustibile di nuova generazione, a cura del centro ricerche Fiat con le societa’ Nuvera e Solexis-Solvay. In ogni caso, ha detto il ministro Matteoli, perche’ l’ idrogeno entri come fonte energetica nella nostra realta’ quotidiana ci vorranno dai cinque ai dodici anni. ’’Dal mondo scientifico giungono informazioni contrastanti su questo - ha ricordato - l’idrogeno e’ dunque un obiettivo, ma non immediato, e quindi per abbattere le emissioni dobbiamo fare qualcosa tenendo conto degli strumenti che abbiamo oggi’’. A partire dalla necessita’, ha aggiunto, di intervenire sui sistemi di trasporti, in un paese particolare come l’Italia - ha rilevato, ’’in cui il numero delle auto non ha uguali in nessun paese del mondo, visto che se ne contano 32 milioni per 56 milioni di abitanti. Inoltre il trasporto merci e’ compiuto quasi esclusivamente su gomma e va dunque incrementato quello su ferrovia’’. Non e’ un problema di monitoraggi e di controlli, ha rilevato Matteoli rispondendo ad un giornalista, visto che le Arpa regionali ’’stanno lavorando abbastanza bene’’. Quanto agli strumenti a disposizione dei sindaci per la limitazione del traffico ’’sono per l’emergenza - ha concluso - mentre noi stiamo lavorando per una soluzione strutturale, che ci consenta di stare tranquilli per il futuro’’. Il convegno scientifico Italia-Usa si svolge alla Venice Internazional University, con la collaborazione della Fondazione Eni Enrico Mattei. (ANSA). BOR |