Milano
Attraverso l’elevata presenza di sistemi di sicurezza nell’equipaggiamento
dell’auto, la Commissione Europea potrà raggiungere l’obiettivo
primario prefissato di dimezzare entro il 2010 il numero delle vittime
sulla strada, quindi, di ridurre l’attuale numero di incidenti
registrato ogni anno in Europa. Le cifre sono elevate: ben 1,3 milioni
di incidenti all’anno in Europa, con circa 40.000 vittime e circa
1,7 milioni di feriti gravi, che comportano danni a livello socio-economico
dell’entità di circa 160 miliardi di euro, il che corrisponde
al 2% del prodotto interno lordo europeo. " Ciò significa
molto per noi che lavoriamo nel mondo dell’auto e, in particolare,
per chi - come il Gruppo Bosch - è coinvolto attivamente nella
ricerca, mirata anche a salvare vite umane " afferma Massimo Guarini,
Amministratore Delegato di Bosch in Italia. A tale proposito, Bosch,
insieme ad altre 38 aziende ed associazioni, ha sottoscritto il 6 aprile
2004 a Dublino la Charta Europea per la Sicurezza Stradale, documento,
secondo il quale i gruppi di lavoro si sono posti, appunto, l’obiettivo
di dimezzare, entro l’anno 2010, il numero delle vittime sulle
strade nell’Unione Europea, con una riduzione da 40.000 a 20.000.
In Italia, questo numero è tragicamente vicino a 7000 vittime
all’anno, il che fa una vittima ogni 75 minuti. "Ridurre gli
incidenti significa in primo luogo migliorare in modo significativo
la sicurezza delle auto" dichiara Guarini. Il contributo sociale
che Bosch ha fornito per questo progetto è stato unico per quanto
riguarda proprio i dispositivi di sicurezza in auto: è stata,
infatti, questa multinazionale tedesca la prima al mondo a permettere
di realizzare auto più sicure, grazie alla produzione in serie
– per la prima volta al mondo nel 1978 – del Sistema Antibloccaggio
Abs, che oggi ha superato il traguardo dei 100 milioni di pezzi. Con
l’Abs, Bosch è di gran lunga l’Azienda in pole position,
con una quota di mercato in tutto il mondo del 35%, in Europa di oltre
il 55%. Dopo 26 anni dalla sua nascita, proprio quest’anno Bosch
ha potuto scrivere nella storia della sua attività un’altra
tappa importante: l’Acea, l’Associazione dei Costruttori di
Auto Europei, - riconosciuta l’efficacia dell’Abs – ne
ha introdotto l’applicazione obbigatoria per tutte le vetture prodotte
dal 1. Luglio 2004, destinate al mercato europeo. Così si esprime,
infatti, la disciplina di autoregolamentazione, approvata già
dal 2001. Anche Associazioni di Costruttori giapponesi e coreani hanno
sottoscritto autoregolamentazioni simili. Questo connubio di tecnologie
per la sicurezza non ha solo 26 anni, ma molti di più. Sin dalla
nascita dell’auto, i componenti Bosch hanno rappresentato gli elementi
cardine dell’efficienza, della sicurezza e del comfort: sistemi
di accensione e di alimentazione, avviamento, iniezione, frenata, visibilità,
guida. Tutti aspetti che si sono profondamente evoluti nel corso degli
anni e che hanno portato ai concreti risultati di oggi, ovvero, al contributo
attivo dell’elettronica nel salvaguardare l’incolumità
degli automobilisti. " Non può esistere nessuna innovazione
senza l’elettronica ", era lo slogan di una pubblicità
Bosch di pochi anni fa. Sulla base dell’Abs, Bosch presentò
per la prima volta, con inizio della produzione in serie nel 1987, l’Asr,
che impedisce i pattinamenti dovuti alle perdite di aderenza in accelerazione.
Infine, il grande passo verso il monitoraggio elettronico della dinamica
di marcia, che ha visto la nascita dei sistemi Esp, prodotti per la
prima volta al mondo da Bosch nel 1995. Senza alcun dubbio, valutando
tutti gli altri componenti di bordo di un’auto, l’elettronica
che sorveglia l’assetto e la frenata è stata quella che
ha conosciuto lo sviluppo più rapido ed esponenziale. Ecco i
principi di funzionamento dell’Esp. Il compito demandato a questo
dispositivo è quello di mantenere l’auto sulla propria corsia,
quindi, si tratta di funzioni ancor più complesse di quelle dell’Abs
o dell’Asr, che consente un’accelerazione senza pattinamento.
Infatti, si tratta di riconoscere non il bloccaggio di una ruota, ma
addirittura la tendenza dell’auto a sbandare, per manovre errate
o eccesso di velocità. A chi non è mai capitato di dover
effettuare una frenata d’emergenza? A seguito di un’indagine,
è emerso che oltre i due terzi degli automobilisti si sono trovati
in una simile situazione, mentre quasi un terzo degli automobilisti
ha dovuto sperimentare uno sbandamento della propria auto. Come accorgersi
di una situazione di pericolo? Ci sono degli specifici sensori che forniscono
informazioni ad una centralina: essa correla i vari parametri (velocità
delle ruote, accelerazione laterale, angolo del volante) e con rapidità
tutta elettronica, inizia ad agire su due elementi: l’alimentazione
del motore e le singole pinze dei freni. Già la riduzione del
gas è sufficiente, nei casi meno critici, a ristabilizzare l’auto,
ma se la tendenza a sbandare è elevata, essa può essere
contrastata, frenando le ruote in modo incrociato (per esempio, l’anteriore
destra e la posteriore sinistra), per generare una forza che si oppone
alla sbandata. In quali situazioni è utile l’Esp? Nelle
manovre di sorpasso e nel cambio di corsia, ad esempio, in coda prima
di una curva oppure se un ostacolo si para davanti all’improvviso.
Inoltre, l’Esp permette di mantenere la propria corsia, anche se
si imbocca la curva in modo errato, ad esempio, nelle curve alle uscite
autostradali, oppure nelle manovre rapide di sterzo e controsterzo.
E il bello è che il guidatore non deve avere una particolare
bravura o fare nulla di speciale: spesso non avverte nemmeno l’intervento
dell’Esp, se non fosse per la spia gialla sul cruscotto, che lo
consiglia di procedere con più cautela. Guarini continua: "
Questo dispositivo è molto importante sia dal punto di vista
della sicurezza stradale sia sotto il profilo sociale. Mi riallaccio
alla sottoscrizione della Charta Europea, secondo la quale Bosch ha
assunto il compito di intensificare la divulgazione dei vantaggi offerti
dal Programma Elettronico di Stabilità Esp nell’autoveicolo
e di promuoverne la diffusione ". L’esp riduce il rischio
di sbandamento, quindi, di incidenti, migliora la manovrabilità,
quindi, la stabilità di marcia; si è diffusto ancora più
rapidamente dell’Abs, ma in modo, però, differente, da Paese
a Paese in Europa, dove la percentuale degli autoveicoli di nuova immatricolazione
dotati di Esp è stata nel 2003 del 29 per cento, quota che Bosch
si prefigge di aumentare entro il 2010 al 50 per cento, anche attraverso
l’ulteriore sviluppo della tecnica Esp e l’ampliamento di
ulteriori funzioni. Per quanto riguarda la diffusione dell’Esp
nei vari Paesi europei, in Germania un’auto su due lo ha installato,
in Francia è presente nel 35% per cento dei casi, in Spagna nel
25 per cento, in Gran Bretagna nel 20 per cento, mentre l’ultimo
posto spetta purtroppo all’Italia, dove la diffusione dell’Esp
si ferma al 14 per cento. Il benefico effetto sulla riduzione degli
incidenti, consentita grazie all’Esp, è stato nel frattempo
valutato statisticamente anche da enti terzi. Secondo recenti studi
di ricercatori dell’Università di Iowa, negli Stati Uniti,
che – con l’aiuto di un simulatore di guida - hanno effettuato
alcuni tests, mirati a verificare la reazione degli automobilisti in
situazioni di guida critiche, il risultato è stato chiaro: con
il Sistema Elettronico di Stabilità Esp, un maggior numero di
automobilisti - il 34% in più - ha potuto tenere meglio sotto
controllo il proprio autoveicolo rispetto a quelli senza Esp. Questa
indagine è stata presentata all’inizio di quest’anno
al Sae World Congress di Detroit e rappresenta un’ulteriore testimonianza
di quanto sia estremamente positivo l’effetto dell’Esp ai
fini della sicurezza stradale. Si aggiungono analisi da parte di Daimlerchrysler,
secondo le quali la quota degli incidenti con gravi conseguenze con
autovetture di Mercedes-benz si è ridotta di circa il 30%, se
dotate di Esp, mentre secondo studi di Toyota risulta che l’impiego
di serie dell’Esp consentirebbe di ridurre del 50% il numero degli
incidenti gravi. Questa affermazione è supportata dai risultati
di una ricerca condotta dall’Unione Generale delle Compagnie di
Assicurazione Tedesche (Gdv), un’associazione senza scopo di lucro,
secondo la quale il 25% di tutti gli incidenti con danni alle persone
e il 60% di tutti gli incidenti con conseguenze mortali sono riconducibili
a sbandamenti. Nonostante queste cifre siano di per sé incoraggianti,
la conoscenza di questo sistema e dei suoi vantaggi da parte degli automobilisti
è ancora relativamente scarsa. Secondo i risultati di un’inchiesta
capillare, commissionata da Bosch all’Istituto Spiegel di Mannheim,
che ha intervistato 1.000 automobilisti in Germania, per conoscere quale
fosse il grado di importanza attribuito ai sistemi di sicurezza in un
autoveicolo, ai fini di evitare un incidente e, al tempo stesso, quanto
questi sistemi fossero a loro noti, solo un automobilista su cinque
ha menzionato spontaneamente l’Esp. Due terzi delle persone intervistate
hanno dichiarato di non essere bene informate sull’Esp. Alla domanda
diretta, se avessero già sentito parlare della sigla Esp, il
79% degli uomini ha pur sempre risposto sì, ma tra le donne la
percentuale scende al 43%. In confronto, ben il 98% degli uomini e delle
donne conosce già il sistema antibloccaggio (Abs). Proprio per
questo motivo, Bosch continuerà l’impegno sino ad oggi profuso,
sia al fine di aumentare il grado di conoscenza dei vantaggi offerti
da questo sistema attivo di sicurezza sia al fine di migliorarne ed
ampliarne le funzioni. L’"hill Hold", ad esempio, che
consente partenze in salita, senza bisogno che il guidatore agisca sulla
frizione, è già disponibile su alcune autovetture. Un
altro sviluppo di grande interesse è rappresentato dall’Esp
che, in connessione con lo sterzo attivo, adottato dalla nuove Bmw di
gamma alta, può intervenire persino sull’angolo di sterzo,
correggendo in modo automatico la curva e stabilizzando in modo più
rapido e confortevole il veicolo nelle situazioni critiche. Il collegamento
in rete di sistemi, che sinora hanno agito singolarmente, sarà
in futuro sempre più evidente e diffuso. La combinazione di sistemi
di sicurezza attivi e passivi offrirà in futuro ai passeggeri
una sempre maggiore sicurezza attraverso, per esempio, la combinazione
di sistemi frenanti con sistemi di assistenza alla guida e di ritenzione.
Dopo l’enunciazione di tutti questi benefici, non rimane altro
che rivolgersi all’automobilista, che – oltre a conoscere
maggiormente i vantaggi offerti dall’Esp – non deve ignorare
un aspetto importante: il montaggio di questo sistema non è possibile
in un secondo tempo. Per questa ragione, quando giunge il momento di
acquistare una vetttura nuova, occorre prestare particolare attenzione
ai sistemi di sicurezza di serie ed a quelli offerti in optional. Bosch
è convinta che l’Esp si diffonderà a tal punto da
diventare anch’esso un dispositivo standard, che anche le autofficine
potranno controllare, con l’aiuto delle giuste attrezzature di
diagnosi e software specifici, messi a disposizione da Bosch. In materia
di sicurezza di guida, come ha dimostrato la recente introduzione obbligatoria
dell’Abs, si sta muovendo qualcosa. Un dato di fatto è certo:
chi vuole viaggiare sicuro con la propria auto, con l’Esp si avvicina
notevolemente a questo suo obiettivo. Guarini termina: " Grazie
anche ai dispositivi elettronici, il traguardo del 2010, che ho citato
all’inizio, non sembra impossibile da raggiungere. Bosch sta svolgendo
una parte importante in questo ambizioso progetto, con il massimo impegno
".