273 domande di risarcimento per l'assicurazione dell'autocisterna esplosa a Bologna
da uominietrasporti.it
Il crollo del ponte Morandi a Genova ha fatto passare quasi in secondo piano l’altra grande emergenza infrastrutturale di questa estate: l’autocisterna carica di GPL esplosa lo scorso 6 agosto sulla tangenziale di Bologna provocando la morte di due persone (oltre all’autista del camion, il 42enne vicentino Andrea Anzolin, un signore di 81 anni deceduto dopo qualche giorno a causa dell’onda d’urto dell’esplosione che lo aveva raggiunto nella sua abitazione), il ferimento di 142 persone e una lunga scia di danni. E proprio di danni parliamo oggi. Allianz, la compagnia assicuratrice della Fratelli Loro, l’azienda per cui lavorava Anzolin, sta gestendo al momento 273 richieste di rimborso, raccolte non soltanto tramite il numero verde dedicato (800-686868), ma anche attraverso la locale agenzia di Casalecchio di Reno (tel. 051.571243), così da rendere più rapido il rimborso dei danni subiti. E tra queste 273 richieste c’è un po’ di tutto: lesioni ad abitazioni e a uffici pubblici (comprese due scuole), disfacimento degli impianti per l’illuminazione pubblica, danni a cose ed esercizi commerciali, ma anche i risarcimenti delle spese sanitarie, “girate” alle Regione Emilia Romagna che aveva deciso di esentare dai ticket i danneggiati dall’incidente.
Complessivamente stando ai conti effettuati dalla Protezione Civile i danni ammonterebbero a più di 10 milioni di euro soltanto rispetto al ripristino dello stato dei luoghi, di cui una fetta consistente (quasi la metà) andrebbe alle due concessionarie che, oltre ad aver subito danni al sito, hanno visto andare in fumo anche decine di veicoli. E poi c’è il ponte da ricostruire, per il quale il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli aveva parlato di una spesa di circa un milione di euro e di 4-5 mesi di lavori. Anche se successivamente, ottimizzando tutte le procedure, si era fatta strada un’ipotesi più breve, che prevedeva la riapertura dell’infrastruttura per metà ottobre. Questa almeno era la promessa che la società Autostrade aveva avanzato nelle scorse settimane. Ma dopo i fatti di Genova e dopo soprattutto l’ipotesi del governo di revocare la concessione ad Autostrade, questo programma è ancora credibile?
Due deputati del PD, Andrea De Maria e Gianluca Benamati, hanno portato questo dubbbio in Parlamento, presentando un’interrogazione al presidente del consiglio Giuseppe Conte e al ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli. In ballo, infatti, oltre ai lavori di ripristino, c’è anche la realizzazione del Passante di Mezzo, infrastruttura necessaria per alleggerire il traffico lungo il nodo bolognese e sulla quale era stata convocata una conferenza di servizi per il 13 settembre che però è stata rinviata.