Un pellegrinaggio davvero speciale di due soci ASAPS: 800 chilometri verso Santiago di Compostela | ||
Ci sono situazioni ed episodi che riconciliano l’animo con il passo lento di una vita fatta di meditazione, di preghiera, di contatto con la natura e con la sana sfida contro il proprio fisico, necessaria per il raggiungimento di un fine, per l’arrivo ad una meta. Questa estate, Antonio Treossi e Vincenzo Garoia, da tanto tempo soci ASAPS, sono partiti per un pellegrinaggio che li ha portati, attraverso 800 chilometri di strade, sentieri, boschi e montagne, a Santiago di Compostela, per pregare sulla tomba di San Giacomo. Partiti da Castrocaro il 25 luglio (guardacaso festa di San Giacomo) sono volati da Bologna a Pamplona e poi, in treno fino a Lourdes e Sant Jean Pied de Port. E’ da qui che è iniziato il vero e proprio pellegrinaggio che li ha portati, valicando i Pirenei, a Santiago di Compostela il 17 agosto, quattro giorni in anticipo rispetto alla tabella di marcia che avevano studiato. Uno zaino sulle spalle, riempito con poche cose strettamente necessarie, ma pieno, davvero pieno, del loro entusiasmo, della loro fede e del loro amore per questo tipo di approccio al mondo religioso. Nei loro racconti non trapela mai il gusto di enfatizzare il gesto atletico, che può sembrare estremo, di camminate lunghe anche 45 chilometri, della fatica, di gambe e schiena indolenzite o della paura della solitudine e del pericolo. Nel loro parlare si sente veramente cosa ha spinto questi signori ad affrontare un viaggio così lungo e provante, nel loro parlare si sente l’entusiasmo, ancora bambino, della fede e della devozione. Nei loro appunti di viaggio si scoprono incontri con altri pellegrini che si sono aggregati a formare un gruppo compatto e affiatato che portava la testimonianza della nostra terra anche in Spagna, e poi i piccoli “trucchi” per non rimanere bloccati da inconvenienti come le vesciche ai piedi: «facevamo spesso cambio di calzettoni e, a fine giornata, il bucato intimo era il primo rito». Il percorso a tappe fatto dai due pellegrini romagnoli, chiamato “Camino” è molto frequentato, soprattutto in questo che è, per gli spagnoli, l’Anno Compostelliano e che equivale al nostro Anno Santo. Lungo la strada, infatti, sono stati predisposti alloggi e punti di rifornimento. Acqua e cibo non mancavano mai, come non mancava un ostello dove fermarsi e che raccoglieva diverse realtà e molteplici esperienze, in una sorta di virtuale focolare attorno al quale riposare il corpo e ristorare mente e cuore. «Le emozioni sono tante che solo il cuore e la mente riescono a registrarle. Andare a piedi con la meta di raggiungere la Cattedrale di Santiago per pregare sulla tomba di San Giacomo, è una cosa che solo la fede riesce a giustificare e comprendere».
Queste le parole di Antonio Treossi , quasi a risposta della naturale domanda che chiede “perchè?”. Una scelta coraggiosa e da apprezzare, anche partendo da presupposti di credo e fede diversi, quella di mettere in discussione se stessi, mettere in gioco il proprio tempo e la propria resistenza, per valori tanto diversi da quelli che muovono le nostre giornate. Una risposta vera a questo mondo frettoloso e distratto, l’hanno data questi due”ragazzi” che hanno portato un poco dell’entusiasmo e della caparbietà proprie della Romagna, in Spagna. Ai nostri associati, l’ASAPS esprime le più sentite congratulazioni perché la nostra Associazione è sempre attenta e si riconosce in tutte le manifestazioni che hanno, nel loro patrimonio genetico, solidarietà, altruismo e passione. | ||