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Via Alessandro Lamarmora
Donna uccisa sulle strisce: guidava un barista, nelle urine tracce di cocaina

L'uomo, un 42enne di casa in città, è agli arresti domiciliari: deve rispondere di omicidio stradale

È stato arrestato il 42enne che nella mattinata di giovedì ha travolto e ucciso una donna, sulle strisce pedonali, all'uscita del sottopasso di via Lamarmora, in città. Una decisione che si deve ai primi risultati dei test effettuati in ospedale: nelle urine dell'uomo, titolare di un bar di via Boves, sono state trovate rilevanti tracce di cocaina. Solo gli accertamenti medico-legali stabiliranno con certezza se il 42enne ne avesse fatto uso prima di mettersi al volante: la sostanza è infatti rintracciabile fino a 5 giorni dall'ultima assunzione.

A far propendere la magistratura per l'adozione della misura cautelare degli arresti domiciliari, la pericolosità sociale dell'uomo, al quale in passato era già stata sospesa la patente perché si era rifiutato di sottoporsi all'alcol test durante un controllo stradale.

Il drammatico schianto attorno alle 9.15: Nadia Zangarini, questo il nome della vittima, stava tornando dal cimitero, dove si era recata per pregare sulla tomba del marito, morto solo qualche mese fa, quando è stata colpita in pieno dalla Opel Corsa di colore rosso guidata dal 42enne.

Stando a quanto finora ricostruito dalla Polizia locale di Brescia, l'automobilista, forse distratto dal cellulare o dal cane che trasportava in auto, non l'avrebbe proprio vista, travolgendola mentre stava attraversando sulle strisce.

Un impatto violentissimo: 'caricata' sul parabrezza, è poi rovinata a terra, finendo sotto l'auto. Il 42enne, che pare viaggiasse a velocità sostenuta, avrebbe fermato la corsa solo dopo una sessantina di metri, trascinando la donna sull'asfalto. Il tempestivo intervento di medici e infermieri del 118 è stato vano: per Nadia Zangarini non c'è stato nulla da fare.

Un incidente terribile, avvenuto sotto gli occhi dei residenti e dei commercianti della trafficata arteria cittadina, a un centinaio di metri di distanza dall'attraversamento pedonale dove, lo scorso 15 agosto, morirono madre e figlio: travolti da un motociclista ubriaco.

 Lungo lo stesso l'attraversamento pedonale, ma nel senso opposto, il 30 dicembre 2009 si verificò un altro incidente mortale: un 76enne fu investito e ucciso da un'auto. I residenti della zona segnalano a gran voce la sua pericolosità: la visibilità delle auto in uscita dal sottopasso sarebbe molto ridotta e risulterebbe difficile accorgersi se qualcuno sta attraversando sulle strisce.

da bresciatoday.it


Ancora l’ombra della droga in un incidente. (ASAPS)

Sabato, 15 Settembre 2018
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