Trasporto di merci pericolose: in quattro giorni riscontrate 3.500 violazioni
da uominietrasporti.it
L’incidente di Bologna dello scorso 6 agosto ha lasciato il segno. Ormai da qualche settimana il ministero dell’Interno ha disposto controlli a tappeto sui veicoli adibiti al trasporto di merci pericolose. In particolare un'operazione molto mirata è stata condotta tra il 10 e il 14 settembre, quando le verifiche su strada sono state effettuate su tutto il territorio nazionale e la Polizia stradale è arrivata a controllare oltre 4.000 veicoli e a riscontrare quasi 3.500 violazioni. Di queste il 36 per cento ha riguardato la normativa di settore soprattutto quelle di tipo documentale.
A mettere completamente fuori gioco i trasportatori, però, pare sia stata la richiesta delle forze dell’ordine di mostrare la documentazione che attesta che il tachigrafo montato sia di quelli a norma con l’ADR. Secondo questa normativa, infatti, tutti i dispositivi elettronici, quindi anche il tachigrafo, devono staccarsi dopo lo spegnimento del veicolo in circa 10 secondi. E proprio a questo scopo i tachigrafi ADR dispongono in genere di un doppio circuito. Ma la cosa pare sia sfuggita a molti trasportatori controllati e multati perché trovati a trasportare merci pericolose montando però un normalissimo tachigrafo digitale.
Abbiamo raccolto un paio di dati proveniente dai due territori distanti, ma gli esiti finali si avvicinano moltissimo. Nella provincia di Reggio Emilia, per esempio, il 13 settembre, proprio al casello autostradale della provincia emiliana, è stato fermato un camion proveniente dalla Svizzera e diretto presso un’azienda locale, che stava effettuando un trasporto in colli di sostanze chimiche, con documentazione internazionale errata, tanto da non permettere la tracciabilità delle merci pericolose trasportate. A quel punto è scattato il fermo amministrativo del veicolo e si è provveduto a ripristinare la corretta tracciabilità delle sostanze rinvenute. La società proprietaria del veicolo ha ricevuto un verbale di 4.942 euro. Nella stessa giornata sono state elevate altre 21 sanzioni relative per lo più alla tenuta della documentazione prevista per il trasporto e per l’equipaggiamento di sicurezza. Complessivamente i verbali contenevano sanzioni per 12.251 euro.
Cambiando completamente territorio, andiamo in Sicilia e in particolare ad Agrigento dove le sanzioni sono state 39 e complessivamente hanno raggiunto un ammontare di quasi 13 mila euro.