a cura del Dott. Rocco Panetta*
Il trasporto degli alimenti deperibili acquistati on line
La lettura, sul sito web di un noto quotidiano nazionale, della pubblicità di una azienda italiana che produce, confeziona e vende on-line, carne bovina fresca, refrigerata, in confezioni destinate alle famiglie, merita alcune considerazioni, dal punto di vista igienico sanitario sulle modalità di trasporto a domicilio degli alimenti a temperatura controllata.
Si legge, nello spot pubblicitario, che il trasporto dei pezzi di carne bovina, confezionata, viene effettuato in una “scatola isotermica con gel refrigerante,1 kg per un kg di prodotto, ad una temperatura da +2° C a + 7°C per circa 50 ore”. Balza subito agli occhi che il trasporto, anche a centinaia di chilometri di distanza, di derrate alimentari deperibili, che devono essere trasportate a temperatura controllata, con veicoli o contenitori scarrabili, FRIGORIFERI o REFRIGERATI, secondo la Normativa ATP, da Imprese di autotrasporto conto terzi, registrate presso l’Autorità competente, dopo aver presentato la D.I.A. (Dichiarazione Inizio Attività) sanitaria, ai sensi del Regolamento CE 852/2004,presso gli organi indicati dalle Regioni, in genere i Dipartimenti di Prevenzione delle ASL, venga equiparato al trasporto di alimenti deperibili, fatto con borsa termica, dai consumatori nel tragitto supermercato-casa. Viene da chiedersi se le Imprese che effettuano, in tutta Italia, il servizio di “corriere” con consegna a domicilio del consumatore, siano a conoscenza dell’illegalità e della pericolosità per la salute pubblica, del trasporto di alimenti deperibili, a temperatura controllata, effettuato nelle condizioni pubblicizzate sul web e non a quelle, correttamente, praticate per il trasporto verso gli esercizi commerciali di vendita, con mezzi o contenitori FRIGORIFERI o REFRIGERATI, secondo le Norme ATP. Ricordo, da Veterinario di Confine, che dalla fine degli anni ‘80 NON circolano più, sulla rete ferroviaria europea, i carri della società ”INTERFRIGO”, muniti di contenitori con ghiaccio secco, che trasportavano anche prodotti congelati, perché non erano rispondenti alla Normativa ATP.
E’ inammissibile che si torni, oggi, ad una modalità di trasporto simile ad un’altra, cessata per motivi igienico sanitari agli inizi degli anni ‘80, con l’entrata in vigore del DPR 327/80. Mi riferisco al trasporto di mozzarelle di bufala, da Sud a Nord, effettuato in contenitori di banda stagnata, con liquido di governo, caricati sulle carrozze bagagliaio dei treni viaggiatori classificati DIRETTI. Un’intensificazione dell’attività di controllo anche su questa tipologia di trasporto di alimenti, illegale e pericolosa per la salute pubblica, da parte degli organi di Polizia Stradale insieme ai Dirigenti Veterinari delle ASL, Ufficiali di Polizia Giudiziaria, non è solo auspicabile ma necessaria ed indispensabile.
*Dirigente Veterinario ASL Salerno
Circa la regolarità del trasporto di alimenti deperibili acquistati on line. Tutte le regole non sempre osservate. (ASAPS)