Codici, foto e registro online: operazione antifurti per le bici
L’ultimo episodio, domenica pomeriggio. In piazza del Duomo una coppia di turisti genovesi, a Milano per pochi giorni, lega le bici a un palo e pochi minuti dopo non le ritrova più. La risposta istituzionale ai ladri di biciclette è però servita: la giunta di Palazzo Marino ha approvato ieri una delibera con la quale dà il via libera a una gara per creare un registro online delle biciclette. Con i dati dei proprietari, le foto e le descrizioni dei mezzi e i relativi codici univoci di marcatura incisi sul telaio: un sistema di registrazione per facilitare il recupero dei mezzi rubati e scoraggiarne la ricettazione, con tanto di accesso dedicato alle forze dell’ordine. «Si tratta di un passaggio fondamentale per la politica di promozione della ciclabilità sulla quale questa amministrazione punta dall’inizio del mandato», commenta l’assessore alla Mobilità Marco Granelli, il papà dell’iniziativa: «In questo modo proveremo a contrastare i furti e la ricettazione delle bici, che non solo sono sempre più usate e amate da chi vive a Milano ma sono diventate centrali nel sistema di mobilità sostenibile e a basso impatto ambientale che stiamo realizzando».
È così, in effetti: la bici in città è un fenomeno che cresce da anni senza sosta. Il servizio di bike-sharing del Comune, per dare l’idea, conta ormai su una platea di 60 mila abbonati che mette insieme quattro milioni di prelievi all’anno. Le piste ciclabili sono arrivate a quota 220 chilometri e una quindici di altri percorsi protetti è in fase di avanzata progettazione o realizzazione. Nel piano urbano per la mobilità sostenibile, in discussione proprio in questi mesi, sono previsti 10mila nuovi stalli per le due ruote. E ancora: secondo una recente ricerca condotta sui passaggi ai varchi di Area C, i ciclisti urbani crescono a Milano al ritmo dell’un per cento all’anno. E anche il contro-business del furto rimane evidentemente un settore fiorente: nei depositi della polizia locale sono attualmente parcheggiate 420 bici recuperate ai ladri e nel corso dell’anno ne sono transitate nei locali in zona Mac Mahon in totale 650. Un’ottantina, infine, le persone denunciate dagli stessi vigili urbani per ricettazione di bici.
Esiste già un sito che aiuta a rintracciare la propria bici rubata ed è seguito da 19 mila utenti. Il futuro registro comunale però promette di piu e servirà ad accogliere sia i mezzi già dotati di un codice fornito dal produttore sia quelli che ne sono sprovvisti per costituire un archivio per i passaggi di proprietà dei veicoli. Funzionerà così: dopo l’accesso al sito attraverso il profilo, il ciclista registrerà il propria mezzo, inserendo foto e informazioni della bicicletta (compreso il codice di marcatura del produttore, qualora la bici ne fosse provvista). L’utente riceverà quindi un voucher con un primo codice identificativo di avvenuta registrazione della sua bicicletta. Con questo potrà andare presso uno dei soggetti autorizzati dal Comune che, verificati i dati, procederà con la marcatura utilizzando un nuovo codice emesso dal sistema.Non sarà una vera targa, ma le imprese che parteciperanno al bando del Comune potranno proporre diversi sistemi di «contrassegno» delle biciclette: la «marcatura meccanica», a micropercussione, a laser, la marcatura UV o tramite etichetta adesiva non rimovibile. La «firma» prescelta dovrà comunque essere ben visibile e facilmente individuabile sulla bici: dovrà apparire sul telaio oppure vicino al sellino o al manubrio.
di Andrea Senesi
da corriere.it
La giunta di Palazzo Marino ha approvato una delibera con la quale dà il via libera a una gara per creare un registro online delle biciclette. Con i dati dei proprietari, le foto e le descrizioni dei mezzi e i relativi codici univoci di marcatura incisi sul telaio: un sistema di registrazione per facilitare il recupero dei mezzi rubati e scoraggiarne la ricettazione, con tanto di accesso dedicato alle forze dell’ordine. (ASAPS)