Progetto smart road: zero vittime della strada entro il 2050
L’aggiornamento del Def evidenzia un chiaro progetto a tutela del guidatore. Il sistema smart road punta ad azzerare il numero delle vittime stradali.
In Italia gli incidenti stradali rappresentano una vera e propria piaga. Una guida spericolata e stati alterati da alcool e droghe portano ogni anno le statistiche a peggiorare. Il governo deve intervenire in maniera decisa, al fine di salvare concretamente vite umane.
Il Documento di economia e finanza è stato aggiornato con una nota che fa riferimento proprio al dramma delle vittime stradali. Il Def guarda al futuro, sottolineando la netta volontà d’innovare le strade italiane, garantendo una maggiore sicurezza attraverso una strumentazione all’avanguardia. Si fa dunque largo il progetto della ‘smart road’.
Nel concreto l’obiettivo, come si legge nella bozza dell’aggiornamento, è quello di dimezzare il numero delle vittime stradali entro il 2020. Un piano ambizioso, da realizzare nel giro di pochi anni. Qualche battuta non è mancata in merito, sul web, ma se tale iniziativa, puntando alle stelle, dovesse garantire almeno una miglioria del 50% rispetto ai pronostici, sarebbe comunque un gran numero di vite salvate.
Il Def non si ferma però al 2020, ed è questa la sezione maggiormente presa di mira dai detrattori, puntando ad annullare entro il 2050 le morti stradali. Dopo la povertà, il Movimento 5 Stelle mira ad abolire anche la morte. Questo il commento più diffuso sui social, declinato in vari modi. Come detto però, al di là di quali saranno gli esiti e dell’efficacia o meno dei proclami sensazionalistici, era ora che l’attenzione di un governo venisse concentrata sulla pericolosità delle nostre strade.
La maggior parte degli incidenti sono però il frutto di disattenzione, alcool, droga e generale spavalderia dietro al volante. Non è un caso che molte giovani vite vengano spezzate, soprattutto nei weekend, considerando la voglia di mettersi in mostra, quasi si fosse su una pista sportiva.
Dinanzi a tale scenario, appare difficile pensare che il governo possa modificare di colpo, nel giro di qualche anno, la mentalità dilagante in alcune generazioni. Autovelox e telecamere non sembrano spaventare sufficientemente i guidatori incauti, ma la soluzione, secondo il Def, potrebbe essere rappresentata dal progetto ‘smart road’.
Il governo avrebbe già dato il via alla sperimentazione nelle strade di Modena e Torino. Un’infrastruttura tecnologica, su progetto di Anas, che ha come obiettivo la tutela dell’automobilista e il suo comfort. Totale copertura Wi-Fi ai guidatori, senza cadute di segnale, fornendo servizi utili per la guida assistita (e quella autonoma, in un prossimo futuro). Il sistema di geolocalizzazione consentirà inoltre di individuare in tempo reale qualsiasi veicolo.
In caso di incidente o altre problematiche, il gestore conoscerà esattamente la posizione del guidatore che necessita soccorso. Con dei varchi posizionati agli svincoli, si potrà inoltre impedire l’accesso in autostrada, qualora da remoto si attestino condizioni di pericolosità, date ad esempio da un clima poco favorevole.
Un programma che ci sembra molto ambizioso. E improbabile tenuto conto:
dello stato pietoso di molte strade che stanno presentando il conto;
del calo sistematico delle pattuglie sulle strade. La sola Polizia Stradale nel 2017 ne ha schierate 64.000 in meno rispetto al 2008, cioè 175 pattuglie in meno ogni giorno!
della messa sotto accusa continua e costante di tutti i sistemi di controllo della velocità (autovelox, telelaser e ora anche il tutor) e pure gli etilometri, con i GdP sempre molto comprensivi rispetto a chi viola;
la quasi scomparsa della sistematica educazione stradale nelle scuole;
un PNSS non finanziato dal 2011.
Si pensa in questa situazione di azzerare il numero dei morti sulle strade? Auguri!! (ASAPS)