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Notizie brevi 12/10/2018

Rubavano auto per poi rivenderle in Nord Africa, due arresti

Operazione “Amine” della polstrada di Cuneo. Una decina le vetture “sparite”
La conferenza stampa (Francesco Doglio)

Un gruppo specializzato nei furti di auto con truffe e raggiri, che le “puliva” con complicati sotterfugi e le rivendeva in Italia e in Nord Africa. Le auto rubate sono state decine, ma 10 sono state già recuperate dalla polizia stradale: dalla Mercedes di lusso da 100 mila euro, alla berlina Citroen fino alla Smart. Per un valore totale di 300 mila euro. Sono stati arrestati su ordine della Procura di Cuneo due ventenni italiani (di origini marocchine, residenti nel capoluogo e nell’ hinterland) ed è indagato il padre di uno dei due (ora ai domiciliari). Le accuse: furto aggravato, falso in atto pubblico, truffa, ricettazione. 

Nel pomeriggio di lunedì 8 ottobre, nella sede del comando provinciale della polizia stradale in corso De Gasperi a Cuneo sono stati illustrati i dettagli dell’operazione, battezzata “Amine” dal nome di uno dei due ladri. Le auto erano rubate in due modi, sempre di giorno: o dai concessionari, fingendosi clienti e forzano i safety box che contengono le chiavi di riserva, oppure contattando online ignari venditori e dando appuntamento sempre nei concessionari. Lì i due giovani si presentavano come addetti dell’autosalone, con il cartellino identificativo all’occhiello, poi chiedevano di provare l’auto e scappavano.

>FOTO - Operazione “Amine” della Polstrada di Cuneo

Le auto venivano “ripulite” in modi diversi: acquistando online targhe-replica e compilando carte di circolazione fasulle, oppure comprando auto simili incidentate. Durante le indagini, coordinate dal pm Pier Attilio Stea e iniziate ad aprile, è stato scoperto che i due avevano anche affittato garage nei dintorni di Cuneo per cambiare targhe e modificare i numeri di telaio dei mezzi rubati. Inoltre di notte hanno rubato in centri commerciali anche attrezzi e arredi da giardino. In due casi hanno rubato due marcatori, strumenti che servono per punzonare i telai delle auto: attiravano con dei sotterfugi i rappresentanti di questi macchinari, poi si allontanavano per prendere un caffè e un complice spaccava il vetro dell’auto del rappresentante portando via il macchinario (che costa fino a 20 mila euro: ne sono stati sequestrati due, rubati a Cuneo e Mondovì).  

Sara Mancinelli, comandante provinciale della polizia stradale: “Indagini ancora in corso per risalire alle altre vetture rubate. Tre sono state intercettate mentre erano dirette in Marocco per essere rivendute, via terra attraverso la Spagna o via mare dal porto di Savona. I veicoli avevano anche dati tecnici di auto rubate anni addietro, che permettevano di non essere scoperti in caso di controlli. E’ stato complesso unire tanti reati diversi in un’unica indagine che non è ancora conclusa”. 

di Lorenzo Boratto
da lastampa.it

 

 

 Interrotta la filiera Italia – Africa. (ASAPS)


Venerdì, 12 Ottobre 2018
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