di Paolo Carretta*
Gioco d'azzardo
Giocare a testa o croce, dando sempre a Cesare quel che è di Cesare
(Pecunia non olet!)
Pecunia non olet, letteralmente “il denaro non ha odore”, è una nota frase che Svetonio attribuisce all’imperatore Vespasiano, al quale il figlio Tito avrebbe rimproverato l’istituzione di una tassa (tecnicamente un’imposta di fabbricazione sui pellami, ndr.), la “centesima venalium”, applicata sull'urina raccolta nelle latrine gestite dai privati, in conseguenza di ciò denominate "vespasiani". Da quel liquido non privo di valore si ricavava l'urea CO(NH2)2, indispensabile per la concia delle pelli. Era il momento migliore della fase produttiva, per applicare un tributo il cui presupposto impositivo non poteva ritenersi privo di ragionevolezza e che garantiva un cospicuo gettito per il fisco, ovvero la finanza imperiale (tradizionalmente contrapposta all’erario, ovvero la finanza dello Stato). Secondo vulgata il genitore avrebbe nell’occasione avvicinato delle monete al naso del figlio, pronunciando la fatidica frase...
da il Centauro n. 214