Latina: un pensiero a Mario Palombi | |
Gent.mo
Direttore,
avrei voluto scriverle per altri motivi come ogni tanto faccio, ma purtroppo sono qui con questa mia per il grave lutto che ha colpito la Sezione Polizia Stradale di Latina in primis e tutta la Polizia Stradale italiana dopo i recenti fatti accaduti sulla ormai famosissima "strada della morte", così viene definita da tutti la Ex SS 148 "Pontina", che ci hanno privato di Mario Palombi, un collega, un amico, un servo dello Stato e soprattutto un "CENTAURO". Non è retorica ma pura e semplice verità. Mario era un vero stradalino, una persona sempre disponibile con tutti, colleghi e non, dotato di un’alta professionalità e di uno spiccato senso del dovere indiscutibili. Uno dei suoi pregi più grandi era l’umiltà con cui sapeva ascoltare il prossimo. Sempre pronto a darti una mano e sempre con quel sorriso vero che mi era rimasto impresso dal 1988 quando l’ho conosciuto appena assegnato a Latina durante uno dei primi servizi svolti. E’ come se fosse ieri. Da quel giorno io lo vedo sempre così, con il suo immancabile "Toscanello" in mano e con la sua classica parola "CIAO GARIBALDI" che mi risuona nella testa, con il suo faccione sorridente. E’ così Mario che vogliamo ricordarti e siamo sicuri che alzando gli occhi al cielo ti vedremo lì con il tuo grande sorriso e magra ci sembrerà l’aroma del tuo sigaro. CIAO MARIO !!! Carissimo Direttore, le trasmetto il pensiero che il Dr. Bruno Agnifili, dirigente della Sezione di Latina, ha dedicato a Mario. Voglio anche ringraziarla per il suo encomiabile lavoro a favore della "Stradale", che auspico continui così. Non si arrenda davanti agli ostacoli che ci frappongono. Alle sue spalle avrà sempre tutti noi. Distinti saluti. Roberto
Lucati A MARIO Caro
Mario - Come vedi siamo qui.... La tua famiglia composta dai tuoi
cari che tanto amavi.... tua moglie Miriam, Vanessa, Manuel, tua madre
Carmela e tutti gli altri.... e la famiglia dei tuoi compagni di mille
servizi insieme.... sono qui riuniti strette intorno al dolore per la
tua scomparsa. L’incubo in cui siamo piombati dopo che quell’auto
impazzita ti ha travolto.... ci avvolge e ci toglie il respiro....
Non riusciamo proprio a rassegnarci.... a comprendere come sia potuto
accadere.... Come è possibile che non potremo averti più
in mezzo a noi. Ho di fronte a me i visi stravolti dei tuoi familiari...
Ai quali questa volta non sono riuscito a restituirti dopo l’ennesimo
turno di servizio... Questa cosa mi distrugge.... Per un comandante,...
sapere di poter restituire alla serenità dei propri cari, i rispettivi
collaboratori, dopo il servizio.... vuol dire tanto.... troppo....
Forse tutto.... Ma questa volta non ci sono riuscito.... ho fallito....
ed ho dovuto invece portargli la notizia che il tuo servizio non terminerà
più.... Ora incrocio gli sguardi mesti dei colleghi che giornalmente
nel servizio con te rendevano più sicura la nostra vita.... Sono
sguardi di chi mi chiede aiuto a capire tutto questo dolore.... a sperare....
a continuare a credere in ciò che amiamo profondamente.... il
nostro servizio e la nostra giubba.... come te.... così....
naturalmente.... mai stanco, mai demotivato.... mai fiaccato....
ma sempre pronto.... disponibile.... Indomito e fiero di appartenere
al nostro Corpo.... Tante le testimonianze di affetto e di vicinanza
della gente.... Un uomo mi si fa vicino e mi dice "Sono il signor
nessuno - vengo da Roma - sono in transito - ho saputo
di questa tragedia che via ha colpito.... mi sono fermato e sono qui
a testimoniarvi il mio rispetto".... Un’altra signora mi stringe
la mano e mi dice in lacrime "Comandante.... grazie del lavoro
che svolgete" Credo che noi oggi questo grazie lo dobbiamo e lo vogliamo
tributare a te.... e siamo qui presenti vicino a te...., e continueremo
ad essere presenti per la popolazione perché non smetta di credere
in noi.... Da oggi i colleghi sapranno che la sua guida esperta su strada
proseguirà.... si!.... ma dall’alto!!.... Veglia sulla
tua famiglia come sempre ed aiutaci a sopportare la tua assenza....
Per noi tutti continuerai ad essere qui con il tuo "Toscanello"
fra le dita. Ti salutiamo come eri solito scherzarti.... Bruno Agnifili |