(ASAPS)
10/07/2004 – Non è facile, per una redazione come la nostra,
cercare di fare il sunto degli eventi “neri”, in attesa del
rituale bilancio statistico della violenza stradale domenicale. Tra percentuali
e raffronti, infatti, ci sono sempre storie drammatiche e al tempo stesso
sensazionali. Un po’ come il bilancio giornaliero da uno scenario
di guerra dei corrispondenti dagli scacchieri bellici mediorientali: ogni
mattina la conta delle bombe, dei kamikaze, delle incursioni. Ogni mattina,
le immagini degli ospedali, delle ambulanze, dei rilievi sui tanti crateri
lasciati sulla strada – tanto per cambiare – dalle auto imbottite
di tritolo, come se non fossero già abbastanza pericolose. E allora
vediamo.
A27, PER PRESTARE SOCCORSO VOLA DA VIADOTTO GIOVANE BELLUNESE.
Le reti, evidentemente, non sono bastate su quel viadotto della A27 a
Vittorio Veneto. Il giovane eroe, che davvero dovrebbe essere ricordato
con una medaglia d’oro al valore, ha visto che sull’altra carreggiata
si era verificato un grave incidente, con uno dei veicoli in fiamme. Così,
Matteo Mosca, 25 anni appena, nativo del bellunese, non ha esitato a scendere
dalla sua auto e tentare di prestare soccorso, scavalcando il guardrail
ed una rete di protezione alta, pare, un metro e 20. Non si era accorto,
però, complice il buio della notte tra venerdì e sabato,
che tra una carreggiata e l’altra c’era il vuoto ed è
precipitato per 25 metri. Quando gli agenti della Polizia Stradale lo
hanno trovato, Matteo era ancora vivo, riverso in una canaletta. I soccorsi
sono stati però inutili, e pochi minuti dopo è spirato senza
riprendere conoscenza. Pensare che le persone coinvolte in quel brutto
incidente per il quale Matteo si era sentito in dovere di intervenire,
erano usciti incolumi dall’impatto ed assistevano al rogo della loro
Porsche a debita distanza. Matteo, perito minerario di grandi speranze,
era davvero un ragazzo buono. Sull’episodio è stata, ovviamente
aperta un’inchiesta, mentre si riaprono – anche in Parlamento
– le polemiche sulla sicurezza. La tragedia di Matteo, infatti, ripropone
il problema della sicurezza sollevato da casi di questo genere, tutt’altro
che rari, anche se in questo caso il giovane samaritano ha scavalcato
una recinzione.
A4, CAMION PIRATA INVESTE E UCCIDE RUMENO FERMO IN CORSIA DI EMERGENZA
PER UNA RUOTA BUCATA
Era diretto verso Venezia il giovane rumeno, Nils Nemeti 28 anni. Per
la foratura di una gomma della sua auto, era stato costretto a fermarsi
in corsia di emergenza per sostituire il pneumatico, a poca distanza dall’area
di servizio di Arino. Improvvisamente, però, il giovane è
stato falciato da un veicolo commerciale, che ha però proseguito
la marcia come se niente fosse. Secondo le testimonianze dei suoi compagni
di viaggio, il tir era adibito a trasporto di bestiame, e questo potrebbe
stringere il campo delle ricerche immediatamente avviate dalla Polizia
Stradale, intervenuta per i rilievi. Vista la scarsità di informazioni
utili, però, le indagini si annunciano davvero difficili
LUCCA, EXTRACOMUNITARIO UBRIACO SI SDRAIA IN STRADA: TRAVOLTO DA DUE
AUTO, È MORTO
L’alcol può fare anche questo. Un exracomunitario, ancora
non identificato, presumibilmente di origine magrebina e dell’età
apparente di 35 anni, in preda ai fumi del vino, si è sdraiato
in mezzo alla strada, in piena notte. Due veicoli, i cui conducenti non
lo hanno nemmeno visto, lo hanno travolto e ucciso. Sul posto sono intervenuti
i Carabinieri di Montecarlo (Lucca), ai quali si è presentata una
scena davvero terrificante. In mano, l’uomo stringeva ancora una
bottiglia di vino. Secondo le testimonianze raccolte dai militari, intorno
alle 21 di venerdì, sulla via Romana, l’uomo si è sdraiato
in piena corsia. Una prima auto lo ha investito, senza però fermarsi:
l’autopsia potrebbe spiegare se si tratta di un atto di pirateria,
o se il conducente non abbia centrato in pieno il giovane, impedendo all’automobilista
di capire quello che era effettivamente successo. Pochi istanti dopo,
però, una Fiat Panda condotta da un 49enne di Capannoni, lo ha
centrato in pieno. L’uomo si è fermato, e solo allora ha capito
di aver investito una persona, ancora in vita. Sul posto sono intervenuti
i sanitari del 118, ma poco dopo l’arrivo in ospedale il marocchino
ha smesso di respirare. (ASAPS).
|