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Notizie brevi 02/11/2018

La formazione va compresa pure da autisti stranieri: imputato a Gorizia titolare di una ditta di autotrasporto
da uominietrasporti.it

Un autista parcheggia il suo veicolo sul piazzale e, nel fare retromarcia, investe un collega fratturandogli una gamba. Un banale e accidentale incidente che però, adesso, si trova al centro di un processo davanti al Tribunale penale di Gorizia, che vede alla sbarra sia il conducente del veicolo, sia il titolare dell’azienda. All’origine dell’imputazione, come riporta il quotidiano Il Piccolo del 12 ottobre, ci sono, almeno per quanto riguarda il rappresentante legale dell’impresa di autotrasporto, alcune irregolarità relative alla formazione dei suoi dipendenti, in merito ai temi della salute e della sicurezza sul luogo di lavoro. Ma a suscitare interesse è il fatto che, tra queste irregolarità, ne compare una legata alla formazione che, in base a quanto sostiene il pubblico ministero Valentina Bossi, sarebbe dovuta essere impartita preoccupandosi della mancata comprensione linguistica, da parte degli autisti coinvolti nell’incidentedei rischi legati alle mansioni e ai possibili danni caratteristici del settore. Tale obbligo, stando a quanto prescrive l’art. 37 del D.lgs 81/2008, è rimesso a carico del datore di lavoro, chiamato a fare in modo «che ciascun lavoratore riceva una formazione sufficiente ed adeguata in materia di salute e sicurezza, anche rispetto alle conoscenze linguistiche». Ragion per cui, sottolinea la normativa, il contenuto della formazione deve essere facilmente comprensibile per i lavoratori e deve consentire loro di acquisire le conoscenze e competenze necessarie in materia di salute e sicurezza sul lavoro».

Detto, altrimenti, il datore di lavoro deve accertarsi che i propri lavoratori siano in grado di comprendere ciò che viene loro spiegato. E nel caso in cui vi siano delle difficoltà da un punto di vista linguistico, è obbligato a formarli nella loro lingua madre e assicurarsi che, sul luogo di lavoro, vi sia qualcuno in grado di comunicare nella loro lingua di origine. 

D’altra parte, se i lavoratori stranieri, stando ai dati INAIL, fanno segnare una maggiore incidenza di infortuni sul lavoro rispetto a quella dei colleghi italiani, spesso è anche perché incontrano difficoltà proprio legate alla comprensione linguistica e comunicativa.

Per favorire, quindi, una migliore sicurezza sul lavoro e una buona prevenzione di incidenti e malattie professionali, è importante che la componente linguistica non venga sottovalutata.

da uominietrasporti.it

Venerdì, 02 Novembre 2018
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