Vita dura
per i SUV (Sport Utilità Vehicles), i gipponi ormai di moda anche nelle
strade italiane. Per combattere smog e aria inquinata il ministero
dell’Ambiente ritiene utile valutare la possibilità di introdurre un
meccanismo di tassazione differenziata in funzione delle “emissioni e dei
consumi specifici dei veicoli”, per scoraggiare l’acquisto e l’uso delle
automobili più inquinanti. Lo ha rappresentato il sottosegretario al
Ministero dell’Ambiente Roberto Tortoli, presso la Commissione Ambiente
della Camera, rispondendo a un’interrogazione dell’On. Realacci, fondatore
di Legambiente, sulle forme di inquinamento provocate dalle Jeep. In
questa ottica il Ministero dell’ambiente sta ancora approfondendo
l’interrogativo sull’uso del gettito derivante dalla tassazione
differenziata che potrebbe essere destinato a finanziare interventi volti
a ridurre l’inquinamento atmosferico nelle zone afflitte da maggiori
criticità. Tutto ciò presuppone da parte del governo l’avvio di uno studio
accurato che analizzi i consumi, le emissioni e la percorrenza media
riferita alle categorie di veicoli più diffusi in ambito urbano. L’esito
di tale studio diverrà il punto di partenza per la formulazione di una
eventuale tassazione differenziata, che potrebbe essere inserita in un
collegato alla finanziaria, magari sotto forma di delega al governo. Tra
l’altro nelle ipotesi allo studio sembra che la tassa per i fuoristrada
potrebbe riguardare non soltanto l’inquinamento ma anche l’ingombro.
(8 ottobre 2004)
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Interrogazione n. 5-03549 Realacci: Misure per
la riduzione dell’inquinamento derivante dagli autoveicoli SUV. TESTO
DELLA RISPOSTA del sottosegretario all’Ambiente Roberto Tortoli
In merito a quanto indicato
nell’interrogazione a risposta immediata [1] presentata dagli On.li
Realacci, Iannuzzi, Reduzzi e Franceschini e concernente i provvedimenti
che si intendono adottare per la riduzione delle emissioni inquinanti
provenienti dai SUV (Sport Utility Vehicles), si rappresenta che il
problema dell’inquinamento atmosferico, malgrado i numerosi provvedimenti
attuati dal Ministero, regioni ed enti locali nel corso degli ultimi anni,
continua a rivestire, soprattutto in ambito urbano, una notevole
criticità.
Dalle comunicazioni sulla qualità dell’aria, relative all’intero
territorio nazionale, che il Ministero trasmette annualmente alla
Commissione Europea ai sensi del decreto legislativo n. 351 del 1999,
risulta, infatti, che in molte delle principali città sussistono rischi di
superamento dei limiti previsti per le polveri fini e per gli ossidi di
azoto.
Dalle stesse comunicazioni e da numerosi studi di settore risulta evidente
che la principale fonte di tali inquinanti, in ambito urbano, è costituito
dai trasporti. Gli enti locali, anche grazie ai contributi del Ministero,
stanno provvedendo al rinnovo delle flotte di veicoli adibiti a servizi di
pubblica utilità e, anche in virtù di iniziative del Ministero volte a
diffondere l’uso di gas metano per autotrazione stanno aumentando le
flotte di taxi e di veicoli commerciali leggeri alimentate a metano.
Per quanto riguarda il trasporto privato, accanto alle iniziative,
sostenute dal Ministero, volte a ridurre il numero degli spostamenti casa
lavoro, su cui è stato recentemente istituito un tavolo di collaborazione
con le parti sociali, lo stesso ritiene senz’altro utile valutare la
possibilità di introdurre un meccanismo di tassazione differenziata in
funzione delle emissioni e dei consumi specifici dei veicoli, al fine di
scoraggiare l’acquisto e l’utilizzo, soprattutto in ambito urbano, di
veicoli ad elevati consumi ed emissioni. Così come peraltro è previsto
dalla nuova normativa francese, richiamata nell’interrogazione I veicoli
SUV sono alcuni, ma non i soli, veicoli che presentano in media elevati
consumi e, di conseguenza, elevate emissioni di inquinanti (principalmente
polveri, idrocarburi e ossidi di azoto) per passeggero per chilometro
percorso che, associati ad elevati ingombro, ne fanno veicoli
particolarmente inadatti a circolare in ambiente urbano.
Al riguardo, si evidenzia che gli introiti derivanti da un tale meccanismo
fiscale sarebbero opportuni nella misura in cui gli stessi fossero
utilizzati allo scopo di finanziare interventi volti a ridurre
l’inquinamento atmosferico nelle aree che presentano maggiori criticità.
L’introduzione di una tassazione differenziata richiede tuttavia un
accurato studio di fattibilità che analizzi nel dettaglio i consumi, le
emissioni, le percorrenze medie riferite alle categorie di veicoli più
diffuse in ambito urbano. Il Ministero si è già attivato in questa
direzione per definire un quadro complessivo e puntuale di riferimento
delle prestazioni ambientali delle diverse categorie di veicoli
attualmente sul mercato.
I risultati di tali studi, oltre a costituire il punto di partenza per la
formulazione di una eventuale proposta di tassazione differenziata,
saranno resi noti ai Sindaci e alle autorità regionali competenti per la
gestione della qualità dell’aria, ai fini dell’adozione, qualora le
circostanze lo richiedano, dei provvedimenti di limitazione alla
circolazione di alcune categorie di veicoli, da adottarsi ai sensi
dell’articolo 7 del Nuovo Codice della Strada e ai sensi degli articolo 7
del decreto legislativo n. 351 del 1999. Si ricorda, inoltre, che il
Ministero ha recentemente collaborato con il Ministero delle
infrastrutture e trasporti alla redazione della "Guida relativa al
risparmio di carburante e alle emissioni di CO2", nel quale sono state
fornite indicazioni sui consumi dei veicoli in funzione della loro
tipologia e linee guida sulle modalità di utilizzo dei, veicoli per
limitare i consumi.
Tale documento, destinato prevalentemente ai consumatori, sottolinea
l’importanza di creare "una responsabilizzazione del conducente
automobilistico", attraverso una corretta informazione ed una formazione
mirata a promuovere "comportamenti di guida eco-compatibili" (ad esempio,
limitare la velocità rispetto a quella massima consentita, utilizzare in
modo appropriato l’aria condizionata, preferire marce più alte, etc.).
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