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Notizie brevi 16/11/2018

L’elastico non certificato no, in ambulanza non va proprio considerato!

Per avere sistemi di fissaggio certificati ad almeno 10G sono necessarie soluzioni specifiche e studiate in modo adeguato. Ecco cosa dice la normativa EN1789

La sicurezza in ambulanza parte sempre dalla consapevolezza di come si organizza e posiziona il materiale di bordo. In particolare, nel vano sanitario, posizionare in modo corretto con fissaggi certificati tutte le attrezzature è fondamentale per garantirsi una maggiore speranza di salvezza in caso di incidente.

Quando si ragiona sui fissaggi il primo pensiero è legato spesso all’usabilità dei presidi in fase di emergenza. Meno tempo ci metto a sganciarlo, più rapidamente potrò andare in servizio. Ma non è questa la motivazione principale da tenere in considerazione. I presidi delle aziende medicali si sono evoluti grazie all’introduzione della norma EN1789, che ha imposto dispositivi ancorati alle pareti che non abbiano possibilità di staccarsi in caso di trazione su tutte le direzioni, con forza fino a 10G. Inoltre i costruttori hanno precisi vincoli per fissare questi ganci alla struttura dell’ambulanza, e garantire una tenuta assoluta. Ma cosa significa tutto questo, in pratica?

La spiegazione fisica del perché servono ganci a norma 10G

La forza G è un valore di accelerazione, legato alla gravità presente sulla Terra. Il peso di tutti gli oggetti è legato a questa forza. Quanto acceleriamo, diamo una forza al nostro veicolo. E la forza G è la decelerazione necessaria per fermare questo veicolo lanciato ad una certa velocità. Per semplificare ed evitare di entrare in formule fisiche non sempre facili da descrivere, vi basta sapere che in caso di impatto, una forza di 10G equivale a 10 volte il peso di ogni oggetto o corpo presente nell’ambulanza. Un essere umano di 80 chili quindi trazionerà le cinture di sicurezza con un peso di 800, un monitor ECG da 5 chili diventerà 50 e così via. Per dare un’ordine di velocità, gli oggetti ancorati nell’ambulanza devono restare al loro posto anche se a 100 chilometri all’ora imprimo una frenata che blocca l’ambulanza in un quarto di secondo. Certamente dovremmo avere freni potentissimi, e una tenuta di strada eccezionalmente elevata per arrivare a queste situazioni. Ma a volte davanti a noi c’è un muro, una macchina, un blocco: il tempo di frenata dell’oggetto passa da XY secondi a pochi millesimi. In questo caso la sicurezza 10G equivale ad una tenuta dei dispositivi con velocità di schianto molto inferiori, attorno ai 30/40 chilometri all’ora. Ecco perché le aziende produttrici più attente hanno sviluppato strumenti con fermi di supporto a 20G o anche più elevati. Perché ogni volta che l’ambulanza viene “fermata” da un oggetto immobile è come se il suo peso venisse moltiplicato. Pensate quindi ad una bombola ad ossigeno fissata con un banale elastico da ferramenta. Se l’incidente sarà a 70 all’ora il peso diventerà di 200 chilogrammi. La scelta dei 10G è il compromesso tra la sicurezza e la fattibilità di un sistema di ritenzione sicuro, il minimo che deve essere preteso quando si compra l’ambulanza.

Il modo migliore quindi per stoccare i dispostivi è farlo con agganci che seguono la normativa, e quindi superano test di carico in laboratorio che solitamente vengono effettuati a soglie superiori a quelle di utilizzo. E’ sempre così: un tecnico che studia un aggancio 10G a cinghia, a leva o anche con elastico ad alta resistenza – pensa a soluzioni che tengano fermi i dispositivi per forze di decelerazione più elevate del previsto, affinché l’ente certificatore quando fa la sua verifica, trovi tutto in regola e non ci siano problemi di nessun tipo. Anche perché, come visto, l’accelerazione di 10G si può ottenere in diversi casi, non solo di incidente. Fortissime decelerazioni infatti possono stressare un fermo, soprattutto se il dispositivo ancorato ha un peso consistente, anche in situazioni di guida “normale”.

Per questo motivo quando abbiamo visto in alcune vecchie ambulanze i fermi delle bombole d’ossigeno con gli elastici, abbiamo subito pensato di riscrivere un articolo dedicato al tema. La considerazione vale per tutti gli strumenti del vano sanitario: sedie, barelle, defibrillatori e zaini compresi. Quando si sceglie l’allestimento per la propria ambulanza infatti bisogna tenere a mente che i fermi sono la cosa più importante, al di là del colore, della luminosità o della capienza dei vani. E’ fondamentale che proprio i vani ed i sistemi di fissaggio siano adeguati alla normativa per evitare brutte sorprese, quando ci si dovesse trovare nella spiacevole situazione di effettuare un tamponamento o di essere tamponati.

Sappiamo bene tutti che le ambulanze devono sottostare ad una normativa italiana ormai datata, e che il recepimento nel Codice della Strada della normativa EN 1789 è di là da venire in maniera completa e obbligatoria. Ma le normative europee non sono state pensate per fare sgarri, ma per aumentare la sicurezza di chi lavora tutti i giorni con un veicolo di emergenza.

La EN1789 pone dei requisiti molto stringenti per la progettazione, il collaudo e la dotazione delle apparecchiature usate in ambulanza, specialmente per il trasporto e la cura dei pazienti. Dimensioni, masse, lunghezze e larghezze non sono i soli principi stabiliti in questa normativa. Si parla anche di prestazioni dei veicoli, sistemi di guida e di minimizzazione dei rischi, qualità della franata e, infine, di sicurezza all’interno del vano sanitario. La norma europea non stabilisce forme, tipologie o dimensioni dei sistemi di fissaggio. Dice soltanto in quali casi i prodotti non devono muoversi in nessuna direzione. Per questo motivo i vari produttori di dispositivi hanno scelto diverse soluzioni. Ci sono ambulanze con solo vani chiusi per lo stoccaggio di tutti i materiali, ci sono mezzi che invece utilizzano solo ganci a vista in acciaio, esistono e sono testati anche sistemi con elastici industriali ad alta tenuta, fissati con ganci a perni sulla parete dell’ambulanza. Permangono poi i sistemi a cintura di sicurezza, che devono essere sempre ben stretti e monitorati affinché siano efficaci in ogni situazione. Non è tollerabile quindi vedere zaini liberi sulle mensole dell’ambulanza, o bombolini dell’ossigeno tenuti sul loro supporto con piccoli elastici acquistati dal ferramenta. Perché se la bombola dell’ossigeno dovesse uscire dalla sua sede e dovesse rompersi la valvola di sicurezza, ci si troverebbe seriamente con un proiettile vagante nel vano sanitario.

Tenete sempre a mente questo piccolo suggerimento quando andate a scegliere una nuova ambulanza. La vostra sicurezza vale più di un secondo perso per sganciare e agganciare correttamente il dispositivo durante un intervento!

>VIDEO - L’elastico non certificato no, in ambulanza non va proprio considerato!

da emergency-live.com


La sicurezza in ambulanza parte sempre dalla consapevolezza di come si organizza e posiziona il materiale di bordo. In particolare, nel vano sanitario, posizionare in modo corretto con fissaggi certificati tutte le attrezzature è fondamentale per garantirsi una maggiore speranza di salvezza in caso di incidente.
Un interessante articolo di Emergency Live corredato di un video. (ASAPS)

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