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Posta 13/11/2018

Cellulare alla guida e sospensione della patente
Le riflessioni dell’avvocato

Egr. Dott. Giordano Biserni,
leggo che Lei è fermamente convinto della necessità di introdurre la  sanzione accessoria della sospensione per la patente per chi guida con il cellulare.  Posso confermarLe, da quello che vedo anch’io ogni giorno sulle strade, che la situazione è veramente tragica: la violazione dell’art. 173 CdS è ormai diventata l’infrazione grave più diffusa,  persino da parte dei conducenti di autobus anche pubblici e mezzi  pesanti. Guidare telefonando è, già di per sé, pericoloso. Guidare spedendo SMS o scrivendo messaggi sui social network è pericolosissimo.
Dinanzi a tale grave situazione mi sono lamentato in tutte le occasioni possibili con appartenenti a tutte le Forze dell’ordine: Polizia Stradale, Polizia di Stato “ordinaria”, Carabinieri, Polizie Municipali.

Per quanto mi riguarda, la sospensione della patente potrebbe anche essere giusta. Tuttavia, Le faccio notare che è proprio da molti dei suoi ex colleghi ancora in servizio che trovo forti perplessità ad introdurre la sospensione della patente: diversi di loro mi dicono che ritengono la sanzione troppo severa ed eccessiva e che, se venisse introdotta, sarebbero riluttanti ad applicarla. Temo quindi che l’introduzione di una simile sanzione porti ad un’ulteriore, drastica riduzione delle “contravvenzioni”, non tanto per la diminuzione del fenomeno, quanto per un aumento della tolleranza da parte delle Forze di Polizia. E temo anche che la gravità della sanzione induca alcuni giudici di pace ad una maggiore indulgenza in caso di ricorsi: in tanti diranno che l’agente si è sbagliato, che il conducente si grattava l’orecchio, porteranno qualche passeggero come testimone ed il Giudice di pace, nel minimo dubbio, annullerà.  Già questo avviene oggi,  si può essere certi che, dinanzi ad una sospensione della patente, i ricorsi aumenteranno !Il rischio è che all’inizio, con l’introduzione della sospensione della patente, scatti l’effetto deterrenza, ma che, già a distanza di pochi mesi, tutto torni come prima. Onestamente non penso che l’attuale art. 173 CdS non funzioni perché le sanzioni sono troppo miti:  il più delle volte non funziona perché le sanzioni attuali vengono poco applicate!

La stragrande maggioranza di coloro che guidano con il cellulare non sono mai stati sanzionati, neppure una volta, altro che recidiva nel biennio ! Probabilmente lo saprà già, ma i verbali della Stradale – organo principe del settore – nel corso del 2016 sono stati solo 45.428 a fronte di 498.760 pattuglie (1 art. 173 Cds ogni 11 pattuglie). I verbali dei Carabinieri (ricavabili dall’ISTAT) sono più o meno gli stessi (più meno che più) a fronte di un numero di pattuglie enormemente superiore (circa 3.700.000 di media annuale). E’sconosciuto il numero dei verbali elevati da “Volanti” e G. di F., ma è da presumere che siano pochissimi. Pattuglie che hanno anche altro da fare, certamente, come mi rispondono quando mi lamento, ma rimane il fatto che il numero dei verbali “173” è veramente scarso rispetto tanto al numero delle pattuglie, quanto al numero delle violazioni. Lo stesso discorso vale per la Polizia locale. Le statistiche dei Comuni indicano che quasi tutti i verbali delle P.M. sono per soste, accessi ZTL o autovelox. Da un’indagine effettuata sul sito del Ministero dell’Interno francese ho scoperto che le violazioni per guida al cellulare sono circa 350.000 l’anno, circa il triplo che in Italia. Quindi, volendo, non è poi così impossibile reprimere questa infrazione.

Io credo che, già da oggi, la strada giusta sia quella tracciata dalla Direttiva del Ministro dell’Interno della scorsa estate, con cui si sollecitano TUTTI gli ufficiali ed agenti di polizia giudiziaria e pubblica sicurezza a reprimere il grave fenomeno, senza che si accampino varie scuse (“in città è compito dei vigili”, “abbiamo altre priorità” , “a contestare un verbale ormai ci vuole troppo tempo” e via dicendo). Anche perché è più importante prevenire un incidente mortale piuttosto che, ad esempio, un piccolo furto. Nessuno pretende che una Volante o una Radiomobile saltino un intervento o non reprimano un reato per fare un verbale ex art. 173 Cds; ma quando, nel corso del normale servizio ed in mancanza di altri impegni concomitanti, vedono un conducente scrivere alla guida,  devono intervenire.  E credo che anche la Stradale potrebbe fare qualcosa in più, 45/50.000 verbali l’anno rispetto al dilagare dell’infrazione e al numero di pattuglie non sono molti.Occorre che il Ministro dell’Interno e quello della Difesa (e i Prefetti al livello locale) sorveglino la reale e concreta attuazione della Direttiva, facendo le dovute sollecitazioni sul Capo della Polizia e sul Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri. E che costoro chiedano risultati concreti, da valutare anche per quanto riguarda la carriera di Dirigenti, Questori ed Ufficiali dell’Arma. Per le P.M., che pure dovrebbero essere le principali  interessate, c’è poco da fare, stante la dipendenza dal Sindaco e l’autonomia degli Enti Locali. Più che sollecitare e fare persuasione morale, neanche il Prefetto può fare.

Tuttavia non è una strada impossibile. Sa meglio di me che sul fronte della guida in stato di ebbrezza ex art. 186 cds (meno per il 187 ….), rispetto al passato, è stato fatto molto. Invece, dalle notizie di stampa, pare che la Direttiva di luglio abbia trovato applicazione sporadica solo in alcune Province, dove effettivamente sono stati disposti dai Prefetti servizi mirati interforze. Dalla maggior parte delle Province italiane, invece, non arriva alcuna notizia o al massimo, dopo qualche azione sporadica, tutto è ritornato come prima, tanto per cambiare. Quindi occorre mettere sotto pressione Ministero dell’Interno e Forze di Polizia perché considerino veramente la lotta al cellulare alla guida come una priorità. Poi, se l’applicazione della sanzione attuale non basta, si proceda pure con l’introduzione della sospensione della patente. Ma occorre la consapevolezza che la sanzione attuale è stata poco applicata.

Non sarebbe meglio adoperarsi per applicare sul serio le leggi attuali, prima di farne di nuove più severe, che rischiano di rimanere ugualmente sulla carta ? Infatti da almeno trent’anni a questa parte c’è un continuo aumento di pene e sanzioni, che però vengono sempre meno applicate e che nei fatti sono sempre meno credibili.
Cordiali saluti.

Mail firmata

 

Gentile avvocato
ho ricevuto la sua lunga mail con le sue considerazioni sull’uso del cellulare e le possibilità di contrasto del fenomeno.
Cercherò di essere sintetico, (ma non sarà facile),  rispondendo sulla base delle sue tracce.
Il fenomeno dell’uso del cellulare alla guida,  sia in fonia senza viva voce  che in messaggistica,  ha assunto ormai una diffusione esagerata e al momento incontrastata.

E’ evidente che questa situazione di “distrazione di massa” ha conseguenze sul piano della sicurezza stradale. E’ difficile, se non per supposizioni,  quantificare i sinistri fono/collegati. Rimane il fatto che l’incidentalità grave o mortale nel 2016, 2017 e inizio 2018, dopo molti anni di dati positivi, sta facendo segnare una preoccupante inversione di tendenza.
La normativa attuale con la previsione di cui all’articolo 173 CdS di una sanzione di 161 euro entro 60 giorni e 5 punti della patente non produce efficacia dissuasiva.
La violazione presenta per altro oggettivi limiti nel suo accertamento e conseguente contestazione. Quali? Di notte di fatto la violazione non è oggettivamente rilevabile. Lo stesso si può dire quando è cattivo tempo con pioggia battente,  nebbia, o neve. Inoltre l’accertamento da remoto con la successiva notifica della sanzione ad oggi non è attivabile.

Si aggiunga poi che i conducenti italiani come amo spesso dire sono “campioni olimpici” di lancio del cellulare alla vista della pattuglia e “campioni mondiali” nei ricorsi ai Giudici di pace per impugnare le sanzioni contestate dagli agenti. Giudici di Pace che spesso nel giudizio di merito richiedono prove diaboliche agli agenti,  non ritenendo sufficiente la stesura del verbale da parte degli stessi che dovrebbe valere fino a querela di falso per  lo meno per la parte dichiarativa di ciò che hanno visto. Gli agenti dicono che davanti ai GdP molto spesso si ritrovano dalla posizione di accusatori a quella di “imputati” per le modalità dell’accertamento della violazione.
Servirebbero -  lei sostiene - più controlli su strada. Giusto e condivisibile il suo auspicio. Ma vediamo la portata del fenomeno e gli strumenti di contrasto.

Consideriamo che almeno (stima prudente) il 20 –25% dei conducenti utilizzano il cellulare alla guida nelle sue variegate funzioni, considerato che almeno 10 milioni dei 40 milioni di mezzi del parco nazionale, circolino nella giornata, sono almeno due milioni e mezzo le violazioni giornaliere. Cioè dire 912 milioni e 500 mila in un anno.
Le forze di polizia (Stradale, Carabinieri, Polizia Locale) nel 2015 (dati Istat) hanno contestato  148.674 violazioni all’art.173 CdS di cui 39.771 la Polizia Stradale, 31.238 i Carabinieri e 77.665 la Polizia Locale. Va detto che nel 2017 le sanzioni contestate dalle forze di polizia sono aumentate. Il direttore del Servizio Polizia Stradale ha segnalato un incremento del 30% circa delle sanzioni per le violazioni all’art.173 CdS:
Ovviamente il totale delle sanzioni rispetto alla presumibile cifra giornaliera e annuale delle violazioni è un’inezia.
Il suo auspicio, come detto, è anche il nostro. Ma come si può pensare di incentivare le sanzioni per questo tipo di violazioni quando si sta delegando gran parte del sistema di accertamento all’elettronica con autovelox, tutor, sorpassometri e T-Red con il conseguente accertamento da remoto?

Come si può pensare di affrontare il problema sul terreno, o meglio sull’asfalto quando le pattuglie calano di numero e gli agenti hanno ormai età medie che sfiorano i 50 anni nei vari reparti?
Le posso fornire questo dato che riguarda la sola Polizia Stradale e che sono riuscito a documentare.
Nonostante la chiusura notturna e festiva dei Distaccamenti (anche giusta per carità), nonostante la chiusura totale di una ventina di reparti, nonostante che non si facciano più scorte a TE (erano circa 30.000 l’anno), nonostante si facciano pochissime scorte a gare ciclistiche (il Giro e poche altre) le pattuglie sono passate da 531.204 del 2008 a 487.314 nel 2017, cioè  dire 43.890 in meno, 160 in meno ogni giorno. Ma dove sono calate? Mentre sulla rete autostradale sono cresciute dell’8,3%, c’è stata una diminuzione elevatissima sulle statali e provinciali – 63.724  (- 21,7%) cioè 175 pattuglie in meno al giorno, sulle strade dove si muore di più!!

Alla luce di questi dati indiscutibili ecco che abbiamo ritenuto di dover proporre la sospensione della patente alla prima violazione del 173 CdS, contando sull’effetto monito e sulla comunicazione a traino fra i conducenti, sensibilissimi su questo campo. Noi non dimentichiamo l’effetto comunicativo dei primi tempi dopo l’approvazione della legge sulla Patente a punti. Fu un costante ed efficace tam – tam sui media e fra patentati che sortì effetti immediati e rilevanti. Finché poi il patentato italiano (specie intelligentissima...) capì che tutto sommato era molto difficile perdere i punti (poche pattuglie e indicazione per le violazioni da remoto che alla guida c’era il nonno... o il dipendente extracomunitario) ed era facile recuperarli con i corsi, ma soprattutto col regalo dei due punti ogni due anni (siamo l’unico paese al mondo che regala punti  a chi compie semplicemente il suo dovere)  e 20 punti dopo un biennio senza commettere infrazioni (o meglio senza che siano state rilevate).
Perché allora la sospensione alla prima violazione? Per una serie di semplici motivi. La sospensione alla seconda violazione è dimostrato chiaramente che non si rivela assolutamente efficace. Lei conosce un certo numero di persone nel suo giro di conoscenze e amici che abbia avuto una sospensione di patente per la doppia violazione? Non credo. Io chiedo ovunque e non ho ancora conosciuto nessuno. Quindi questa previsione non serve assolutamente a niente.

Inoltre è noto che secondo studi conclusi negli USA l’uso del cellulare in talune situazioni, in particolare con utilizzo in messaggistica comporta una sorta di disattenzione che corrisponde ad una condizione di guida in stato di ebbrezza, seppur solo per quei secondi (o minuti) con valore alcolemico intorno a 0,8 – 1 g/l. Allora poiché prevediamo già la sospensione della patente alla prima violazione per guida in stato di ebbrezza con valore alcolemico superiore a 0,8 g/l perché non prevederla per questa nuova “sbornia del terzo millennio”??
E’ evidente che la misura proposta, di fronte alla carenza evidente di controlli e alla inefficacia sostanziale degli stessi, vorrebbe aver la funzione dissuasiva amplificata dal velocissimo passaparola: “Sai che a Matteo per aver usato il cellulare alla guida hanno ritirato subito la patente? Occhio eh... “ magari con amplificazione sui social.

Sia chiaro però che come ASAPS non è che ci siamo limitati a proporre solo questa misura, ma abbiamo attivato campagne di informazione per la sicurezza come questa che segue e nostri specifici monitoraggi.
https://www.asaps.it/43231-E&_39;_partita_la_campagna_ASAPS_contro_il_nuovo_%e2%80%9csistema_di_distrazione_di_massa%e2%80%9d:_l%e2%80%99uso_del_cellulare_e_il_lancio_di_SMS_alla_guida,_la_moderna_sbornia_del_terzo_millennio:_&ldq...html
Abbiamo poi dedicato spazio e copertine su questo tema sulla nostra rivista ufficiale il Centauro.
https://www.asaps.it/downloads/ilcentauro/rivista/2018/1/page_flip/
Questo possiamo fare con i nostri limitati mezzi (sempre più limitati purtroppo).
Concludo con la assoluta convinzione di non averla “convinta”.

La saluto cordialmente.

Giordano Biserni


Martedì, 13 Novembre 2018
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