In carcere autotrasportatore per estorsione ad autista
da TrasportoEuropa
Nel maggio del 2012, Vincenzo Andronaco – titolare di un'impresa di autotrasporti – venne condannato in primo grado per avere attuato prima un'estorsione e poi una violenza fisica nei confronti di un suo autista, che lo aveva denunciato perché gli versava uno stipendio inferiore di 200 o 300 euro a quello scritto nella busta paga. Questa condotta è stata ritenuta una estorsione dal Tribunale, perché l'autista era costretto a firmare la busta paga con la minaccia del licenziamento. Inoltre, durante il processo è emerso che gli autisti dovevano pagare tutte le multe, molte delle quali per sovraccarico imposto dall'azienda, e rimborsare tutti i danni ai veicoli. Nel 2006 la Polizia Stradale aveva segnalato l'impresa per avere impiegato undici immigrati clandestini e in seguito Andronaco venne coinvolto Calabria in un'operazione contro il riciclaggio attuato da persone ritenute vicine alla 'Ndrangheta.
Nel marzo del 2007, uno degli autisti dell'azienda si era ribellato all'imposizione di firmare una busta paga che mostrava meno denaro di quanto ricevuto e voleva portarla ai sindacati. Quindi, Andronaco e suoi quattro collaboratori lo seguirono e lo aggredirono, ma l'autista non si fece intimidire e denunciò tutto ai Carabinieri, avviando così l'inchiesta e il processo. I difensori di Andronaco hanno contestato l'estorsione e messo in dubbio l'aggressione, ipotesi che però sono state accolte dai giudici, che hanno condannato Andronaco a cinque anni e sei mesi di carcere. A novembre 2018 la condanna a cinque anni e sei mesi è diventata esecutiva e i Carabinieri hanno portato Andronaco in carcere.