di Luigi Altamura*
AUMENTO BIENNALE DELLE SANZIONI AL CODICE DELLA STRADA:
COSA CI ASPETTA? ECCO ALCUNE “PROIEZIONI”
L'art. 195 del Codice della Strada (decreto legislativo nr. 285/1992 e successive modificazioni ) prevede al comma 3 che "la misura delle sanzioni amministrative pecuniarie è aggiornata ogni due anni in misura pari all'intera variazione, accertata dall'ISTAT, dell'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (media nazionale) verificatasi nei due anni precedenti."
Dai nostri calcoli sull'indice FOI (indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati) tra novembre 2016 e ottobre 2018 l'aumento è del 2.4%. Come da procedura vigente, sulla base del dato pubblicato dall’Istat il prossimo 14 dicembre vedremo l'esatto aumento. Va ricordato che nell'anno 2012 il decreto ministeriale aveva stabilito un incremento pari al 5,4%, calcolato non su un periodo di 24 mesi (novembre 2010-novembre 2012), ma sull'intervallo di 23 mesi (dicembre 2010-novembre 2012).
Se fosse confermato l'aumento del 2,4% i divieti di sosta semplici dovrebbero passare da 41 a 42 euro, le violazioni alle Ztl e alle corsie bus da 81 a 83, uso del cellulare alla guida da 161 a 165 euro, l'omessa revisione da 169 a 173 euro, l'eccesso di velocità di non oltre 10 km/h rispetto al limite da 41 a 42 euro, l'eccesso di velocità fra 10 e 40 km/h oltre il limite da 169 a 173 euro, l'eccesso di velocità fra 40 e 60 km/h oltre il limite da 532 a 545 euro, l'eccesso di velocità di 60 km/h oltre il limite da 829 a 849 euro. Ovviamente le nostre sono solo “proiezioni”, vedremo se le abbiamo centrate o se comunque ci siamo avvicinati.
Tra poche settimane avremo la risposta, con la speranza che il decreto non venga pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale di lunedì 31 dicembre 2018.
*Comandante Corpo Polizia Municipale di Verona
Ci domandiamo però se ha ancora senso continuare ad aumentare gli importi delle sanzioni quando sappiamo perfettamente che la riscossione volontaria è ormai crollata. Ha senso in un momento in cui si parla di condoni, sanatorie, pace fiscale per sanzioni non pagate nel decennio 2001-2010?
Come Asaps nutriamo qualche perplessità. Avrebbe senso ad esempio invece pubblicare il decreto previsto dalla legge nr. 120/2010 con cui gli enti locali avrebbero dovuto rendicontare come vengono impiegate le entrate ex art. 208 del CdS. Avrebbe altro senso evitare continue norme che rischiano di prendere in giro solo quelli che pagano nei 60 giorni. Così solo per ripristinare regole certe e serie. (ASAPS)