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Notizie brevi 06/12/2018

Compromesso ministri UE su riforma autotrasporto
da TrasportoEuropa.it

Dopo una riunione di oltre quattordici ore, i ministri dei Trasporti hanno raggiunto il 3 dicembre 2018 un accordo sulla parte del Pacchetto Mobilità che riguarda le regole sul trasporto stradale delle merci. Novità su cronotachigrafo, distacco degli autisti, cabotaggio e riposo in cabina.

Dopo l'impasse al Parlamento Europeo, la parte del pacchetto mobilità che riguarda la riforma delle regole dell'autotrasporto è passata nelle mani del Consiglio dei ministri dell'Unione Europea, che si è riunito ieri a Bruxelles per discutere di alcuni nodi importanti: tempi di guida e riposo degli autisti, tracciamento tramite il cronotachigrafo, distacco transnazionale degli autisti, cabotaggio stradale. Su questi temi esiste una frattura tra i Paesi dell'est e quelli dell'ovest, che ha portato allo stallo nell'Europarlamento sull'approvazione del Pacchetto. Alla fine di una riunione durata oltre dodici ore, i ministri hanno raggiunto la scorsa notte un primo compromesso, che però non è stato approvato in modo unanime.

Uno scontro tra Paesi dell'Est e dell'Ovest è avvenuto sul contrasto a quello che gli occidentali definiscono dumping sociale e che gli orientali ritengono libera concorrenza, ossia lo stato degli autisti che guidano un veicolo industriale in un Paese comunitario diverso da quello dove è immatricolato il camion stesso. Il testo approvato questa notte e proposto dalla Road Alliance (ossia il blocco dei Paesi occidentali che si oppongono al dumping sociale) stabilisce che gli autisti che svolgono trasporto internazionale devono sottostare alle regole stabilite dal distacco internazionale, tranne che nei trasporti bilaterali, ossia quelli che prevedono un viaggio solo tra due Paesi.
In quest'ultimo caso, quindi valgono solo le regole del Paese dove è assunto l'autista, ma il trasporto non può prevedere più di due operazioni di carico e scarico nello stesso viaggio. È escluso dal distacco anche il semplice transito in un Paese terzo, mentre sono esplicitamente incluse le attività di cabotaggio stradale e i trasporti internazionali complessi, come quelli che coinvolgono nel carico e scarico più Paesi. A questa norma si è opposto un blocco di otto Paesi, tra cui spiccano Polonia, Ungheria, Bulgaria che ritengono questa regola protezionista, discriminatoria e sproporzionata. Siccome a loro si sono uniti Paesi relativamente piccoli (come Irlanda, Malta e Cipro), mentre sul fronte opposto ci sono gli Stati più grandi (Germania, Francia e Italia), questa opposizione non è bastata a bloccare il provvedimento.

Un altro fronte caldo è quello della riforma del cabotaggio stradale. Il testo uscito ieri mantiene il limite di tre operazioni in un arco di sette giorni, aggiungendo che tra due cicli di trasporti internazionali che comprendono il cabotaggio debba passare un "periodo di transizione" di cinque giorni, per impedire una sorta di "cabotaggio permanente". Ma ciò vale solo per lo stesso veicolo che viaggia nello stesso Paese. Anche in questo caso c'è stato un acceso dibattito, con l'Est che chiede una maggiore liberalizzazione e la Francia che ha chiesto un periodo di transizione di dieci giorni.
All'ordine del giorno c'era anche la conferma del divieto di trascorrere in cabina il riposo settimanale regolare, cosa che è avvenuta nel testo di ieri. Quindi, gli autisti dovranno trascorrere il riposo settimanale regolare fuori dal camion, in strutture dotate di servizi. Il testo aggiunge anche che ogni quattro settimane l'autista che svolge autotrasporto internazionale deve tornare per un riposo nel Paese dove ha la residenza, ma ciò deve avvenire ogni tre settimane se l'autista ha svolto almeno due riposi settimanali ridotti.

Per quanto riguarda l'aggiornamento del cronotachigrafo digitale, la nuova generazione dovrà registrare ogni attraversamento di confine e ogni punto di carico e scarico. Tutti i veicoli industriali che svolgeranno trasporto internazionale dovranno avere tale funzione entro la fine del 2024.
Non è però detto che questi saranno i provvedimenti che entreranno della riforma sull'autotrasporto, perché il testo dovrà tornare al Parlamento Europeo per una sua approvazione. Ma l'esperienza dei mesi scorsi ha mostrato una forte spaccatura tra gli eurodeputati, che non ha permesso una posizione comune. È quindi difficile dire se questo compromesso possa ottenere una maggioranza parlamentare, tenendo conto della opposizione dei Paesi dell'Est e del fatto che il prossimo anno l'attuale composizione si scioglierà e non è chiaro quale equilibri sorgeranno dalle elezioni di giugno. 

da TrasportoEuropa.it

Giovedì, 06 Dicembre 2018
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