Non ’’spetta’’ ai giudici dire ai comuni come si organizzano le pattuglie
predisposte per dare le multe agli automobilisti che violano il Codice
della
Strada. Lo sottolinea la Corte di Cassazione che, in una sua sentenza,
sancisce che sono valide anche le contravvenzioni accertate da autovelox
pure se non sono contestate subito perche’ sul posto c’e’ un solo agente.
Applicando questo principio, la Prima sezione civile della Cassazione
ha
ripristinato la multa ad un automobilista di Locri, Vincenzo P., che si
era
visto annullare la contravvenzione dal giudice di pace perche’ l’infrazione
non era stata contestata immediatamente a causa del fatto che sul posto
era
stato impiegato un solo agente. Per il giudice si sarebbe potuto intervenire
subito con l’utilizzo di una seconda pattuglia. La multa era stata inflitta
a Vincenzo P. nel settembre del 2000.
La contestazione, pero’, non fu immediata: sul posto, infatti, c’era un
solo vigile che, proporio per questo, non aveva potuto bloccare l’automobilista.
Di qui la decisione del giudice di pace di Locri (giugno 2001) di cancellare
la multa. Secondo il giudice l’infrazione poteva essere contestata nell’immediato
"con l’utilizzo di una seconda pattuglia" sul posto. Contro
l’annullamento della multa si e’ opposto in Cassazione il comune di S.
Ilario Jonio facendo notare tra l’altro che la contestazione immediata
era impossibile "visto che era stato impiegato un solo agente".
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