"Stretta" sulle targhe estere in Italia: è caos
Caos per chi circola con una targa estera in Italia: dopo l'annunciata "stretta" (con una norma specifica inserita nel decreto sicurezza) non si capisce come si possa applicare la legge. Mancano infatti le circolari del ministero dei trasporti e di quello dell'interno. Così i famosi 60 giorni entro i quali un automobilista è obbligato a cambiare targa straniera se residente in Italia, potrebbero essere considerati da subito o solo a partire dal prossimo 4 febbraio visto che la norma è del 4 dicembre.
Nel frattempo, mentre il governo si bea parlando di "pacchia finirà per i furbetti delle auto con targhe straniere", l'incertezza regna sovrana e visto che le pene sono durissime (con le nuove norme la sanzione amministrativa partirà da 712 euro e la regolarizzazione dovrà avvenire entro 180 giorni, tempo nel quale il veicolo sarà tenuto in deposito. Scaduto questo termine di 6 mesi scatterà poi la confisca) ogni giorno che passa rende sempre più critica la situazione.
Iniziano infatti a piovere multe che però potrebbero essere considerate nulle dai giudici di pace. I comuni quindi potrebbero essere costretti a risarcire gli automobilisti. E insorge la comunità rumena, la più grande in Italia, che interviene perfino con il console per chiedere chiarezza.
Va detto che i risultati di questa legge - quando si capirà come applicarla - saranno comunque straordinari e la stretta per le “esterovestizioni” delle auto metterà di sicuro un freno alla finta residenza fiscale all'estero di una società che con questo escamotage può immatricolare un veicolo oltre confine e avere una targa straniera, pur svolgendo la propria attività lavorativa prevalentemente in Italia. Stesso discorso vale per un privato straniero residente nello Stivale.
Qui infatti non si tratta di risparmiare su bollo e assicurazione ma di sottrarsi di fatto alle contravvenzioni e al fisco italiano.
E non mancano le polemiche: "Lo sapevamo che la lotta all'esterovestizione avrebbe prodotto forti reazioni - spiega Giordano Biserni presidente dell'Asaps, la più grande associazione di sicurezza stradale italiana - ma la “ricreazione” doveva finire. Non ci aspettavamo che le reazioni provocassero anche dei veri casi diplomatici. Non abbiamo visto però queste reazioni quando ci sono stati fenomeni di pirateria stradale o casi di omicidio stradale con veicoli con targa straniera. Le norme entrate in vigore lo scorso 4 dicembre devono essere osservate dagli organi di polizia stradale senza deroghe o norme transitorie e le attese circolari ministeriali potranno solo dare indicazioni chiarificatrici anche se limitate".
Va bene, ma come se ne esce ora da questo caos? "Quello che serve - risponde Biserni - è dare un adeguato servizio alle migliaia di stranieri nelle Motorizzazioni provinciali per le pratiche di immatricolazione visto che negli anni molti di loro (ma anche italiani con veicoli muniti di targa estera) hanno continuato a circolare facendosi beffa di molte regole, consapevoli che le sanzioni difficilmente andavano a notifica e nessuna conseguenza avveniva sulla propria patente”.
Sulla stessa linea anche Luigi Altamura, rappresentante delle polizie municipali dell'Anci, Associazione Nazionale dei Comuni Italiani e comandante della polizia municipale di Verona: "Le norme che contrastano le esterovestizioni - spiega Altamura - sono già entrate in vigore e gli organi di polizia stradale non possono derogarle. Servono informazioni immediate ai cittadini stranieri e maggiori servizi presso le Motorizzazioni. L'Italia si adegua ad altre nazioni europee, ottenendo così certezza sulle notifiche delle sanzioni ed equiparazione anche verso i provvedimenti sulle patenti. A livello locale vanno organizzati incontri con le varie comunità di stranieri e con autorità consolari".
di Vincenzo Borgomeo
da repubblica.it/motori
ESTEROVESTIZIONE CONFUSA. L’ASAPS PRENDE UNA DURA POSIZIONE
"Lo sapevamo che la lotta all'esterovestizione avrebbe prodotto forti reazioni - spiega Giordano Biserni presidente dell'Asaps, la più grande associazione di sicurezza stradale italiana - ma la “ricreazione” doveva finire. Non ci aspettavamo che le reazioni provocassero anche dei veri casi diplomatici. Non abbiamo visto però queste reazioni quando ci sono stati fenomeni di pirateria stradale o casi di omicidio stradale con veicoli con targa straniera. Le norme entrate in vigore lo scorso 4 dicembre devono essere osservate dagli organi di polizia stradale senza deroghe o norme transitorie e le attese circolari ministeriali potranno solo dare indicazioni chiarificatrici anche se limitate".
Va bene, ma come se ne esce ora da questo caos? "Quello che serve - risponde Biserni - è dare un adeguato servizio alle migliaia di stranieri nelle Motorizzazioni provinciali per le pratiche di immatricolazione visto che negli anni molti di loro (ma anche italiani con veicoli muniti di targa estera) hanno continuato a circolare facendosi beffa di molte regole, consapevoli che le sanzioni difficilmente andavano a notifica e nessuna conseguenza avveniva sulla propria patente”. (ASAPS)