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Notizie brevi 18/12/2018

Anno nuovo, multe più salate

Dal primo gennaio del 2019 scatta l’adeguamento biennale degli importi delle sanzioni previsto dall’articolo 195 del Codice della strada

Gli aumenti degli importi da pagare, di qualsiasi natura essi siano, risultano sempre particolarmente indigesti.
E lo sono ancora di più quando le cifre riguardano le violazioni al Codice della Strada, multe indubbiamente sacrosante anche perché se tutti rispettassero le norme potremmo finalmente assistere a un drastico calo degli incidenti stradali.
 
In ogni caso, giusto o sbagliato che sia, bisogna rassegnarsi perché, a partire dal primo gennaio del nuovo anno, l’importo delle contravvenzioni subirà un leggero aumento pari al 2,2%.
 
Lo prevede una norma automatica che contempla l’aggiornamento biennale degli importi, come previsto  dall’articolo 195 del Codice della Strada (decreto legislativo nr. 285/1992 e successive modificazioni ) comma 3:
“La misura delle sanzioni amministrative pecuniarie è aggiornata ogni due anni in misura pari all’intera variazione, accertata dall’Istat, dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (media nazionale) verificatasi nei due anni precedenti”.
 
Con la pubblicazione del decreto del ministero dell’Economia sulla Gazzetta Ufficiale gli aumenti diventeranno operativi e successivamente scatteranno a partire dall’1 gennaio 2019.
L’Associazione sostenitori amici polizia stradale ha già fatto le prime stime su alcune della sanzioni più “gettonate” dagli automobilisti nostrani:
“I divieti di sosta semplici dovrebbero passare da 41 a 42 euro, le violazioni alle Ztl e alle corsie bus da 81 a 83, uso del cellulare alla guida da 161 a 165 euro, l’omessa revisione da 169 a 173 euro, l’eccesso di velocità di non oltre 10 km/h rispetto al limite da 41 a 42 euro, l’eccesso di velocità fra 10 e 40 km/h oltre il limite da 169 a 173 euro, l’eccesso di velocità fra 40 e 60 km/h oltre il limite da 532 a 544 euro, l’eccesso di velocità di 60 km/h oltre il limite da 829 a 847 euro”.
 
Anche se a prima vista questi aumenti potrebbero sembrare di poco conto bisogna considerare l’incremento complessivo dei maggiori introiti senza dimenticare che negli ultimi due anni i Comuni italiani hanno incassato dalle famiglie 2,95 miliardi di euro di gettito extratributario per multe, ammende, sanzioni e oblazioni varie.
 
In particolare, nel 2018 (il dato di dicembre è stato stimato sulla base dell’andamento degli incassi dell’anno) le casse dei Comuni hanno potuto contare su un introito complessivo di 1 miliardo 340 milioni di euro (ricerca di ImpresaLavoro, realizzata su elaborazione dei dati Istat e Siope, il Sistema informativo del ministero delle Finanze sulle operazioni degli enti pubblici).
 
Insomma, tanto per cambiare anche il nuovo anno parte male per gli automobilisti italiani, e ancora non è finita dal momento che per arrivare al 2,04% del rapporto deficit-pil richiesto dall’Ue siamo in attesa di conoscere i dettagli dell’“Ecotassa” che, seppure ha risparmiato le utilitarie (bontà loro), colpirà le vetture extralusso e i “suv”.
 
Da segnalare che, da solo, il comparto degli sport utility vehicle (tra crossover e fuoristrada), secondo i dati Unrae di novembre 2018, rappresenta il 41% del mercato italiano.

di


Non crediamo che questo ulteriore incremento delle sanzioni serva alla causa della sicurezza stradale. Serve invece un incremento delle pattuglie sulle strade. Ma quello negli anni non ha seguito i dati dell’inflazione e ha visto sempre il segno meno. (ASAPS)

Martedì, 18 Dicembre 2018
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