Il prezzo
del petrolio non conosce ostacoli. Come un forte maratoneta corre e
lascia per strada tutti, malumori, paure domande e preoccupazioni.
La soglia psicologica dei 50 dollari al barile ormai non angoscia più
nessuno, è come un dente che faceva male ed è stato tirato
via.
Da mesi ci hanno propinato in tutte le salse spiegazioni a questa continua
ascesa. Spiegazioni che vanno dalle guerre all’uragano che ha danneggiato
alcuni pozzi. Ma hanno parlato sempre pochissimo di speculazioni.
Perché è alla luce del giorno: l’estrazione del petrolio
continua in modo forsennato e non manca certo (almeno per ora) la materia
prima.
Eppure l’oro nero cresce, e la sua ascesa intimorisce un po’
tutti ma fa paura a chi?
Come al solito fa paura ai lavoratori e ai pensionati, a quelli, per
intenderci, con un reddito fisso, ai soliti che vengono già divorati
dalle tasse.
Perché se è vero che il petrolio costa tanto, c’è
chi lo deve subire, e c’è chi ha la possibilità di
ricaricarlo nel prezzo del prodotto finito…e il cerchio si chiude!
Ma questo è un discorso che è meglio non intraprendere
(almeno per adesso). Resta il fatto che il pieno per le nostre automobili
è destinato a costare sempre di più.
Arriveremo a regalarci, per Natale, un litro di verde, annata 2004…annata
da ricordare!!.