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Notizie brevi 30/09/2004

Biciclette terribili: a Modena bloccato un giovane contromano in tangenziale, mentre a Firenze rigettato il ricorso di un ciclista multato dalla Polizia Municipale.

Biciclette terribili: a Modena bloccato un giovane contromano in tangenziale, mentre a Firenze rigettato il ricorso di un ciclista multato dalla Polizia Municipale.

(ASAPS) – Poteva, come spesso accade in questi casi, esserci un epilogo drammatico. Solo il pronto intervento della Polizia Municipale di Modena, martedì sera, ha evitato infatti che un 20enne – con qualche problema psichico – finisse sotto le ruote dei veicoli che se lo erano ritrovato contromano. Il fatto è avvenuto sulla tangenziale Pirandello, nei pressi dell’uscita di Modena nord, dove il giovane, è stato notato da una pattuglia dei vigili.
Dopo aver bloccato l’auto di servizio, gli agenti sono riusciti a placcare l’incauto ciclista, incosciente del pericolo. I “caschi bianchi” si sono accorti di essere di fronte ad un giovane “particolare”: alla fine, sono riusciti a identificarlo e riconsegnarlo ai genitori, di Carpi, che ne avevano denunciato la scomparsa da alcune ore.
Del tutto diversa, invece, la “vicenda ciclistica” fiorentina: nel capoluogo gigliato, infatti, un uomo in sella alla propria bici era stato fermato dalla Polizia Municipale perché circolava contromano, anche se in uscita da una zona pedonale. Il ciclista non ci sta, e propone ricorso avverso il verbale di contestazione fino ad arrivare in Cassazione; la Suprema Corte, però, ha dato ragione ai vigili, specificando che “i ciclisti non possono pretendere una segnaletica apposita per loro ma devono usare il buon senso anche quando spingono a mano la bici”. Multa confermata, dunque, e ciclista costretto a pagare.
L’uomo, dopo essersi visto rigettare il primo ricorso dalla Prefettura, aveva ribadito la propria “innocenza” tirando in ballo la carenza di segnaletica, facendo presente che lui non doveva essere multato “per l’assenza di segnali indicanti il senso di circolazione” da tenersi sulla strada da lui percorsa all’atto della contestazione, avvenuta sul Lungarno.
Alla precisa motivazione di nullità proposta, la Cassazione ha risposto ribattendo che “nel punto in cui un’isola pedonale sbocca su una strada a transito veicolare, non vi è obbligo di apporre un segnale indicante il flusso del traffico poiché tale segnale non ha alcuna rilevanza nei confronti dei pedoni, avendola solo per i veicoli.
Né la mancanza di tale obbligo può essere confutata in base alla considerazione che in una isola pedonale può transitare anche una persona con un velocipede alla mano” […] “A parte il carattere del tutto eccezionale della circostanza che, come tale non è presa in considerazione dal legislatore, occorre sottolineare che i ciclisti che conducono il veicolo a mano sono assimilati ai pedoni e devono usare la comune diligenza e la comune prudenza”. (ASAPS).


Giovedì, 30 Settembre 2004
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