Milano, tassista travolto mentre aiutava feriti in un incidente: preso il pirata, ha 26 anni
Gli era stata ritirata già due volte la patente per guida in stato di ebbrezza, eppure non aveva modificato di un millimetro le sue abitudini, e la terza volta ha causato un incidente dalle conseguenze mortali anche se lui, alla polizia che lo ha individuato e lo ha raggiunto a casa, mentre dormiva beatamente, ha detto solo di «aver avuto un piccolo problema con la macchina».
Tassista ferma l'auto per soccorrere feriti in incidente: ma viene travolto e ucciso
È questo il profilo di D.P., il 26enne arrestato per omissione di soccorso nell'incidente a seguito del quale, nella notte tra il 12 e il 13 gennaio scorsi, è stato travolto e ucciso un taxista, Eugenio Fumagalli, di 47 anni, che con altruismo si era fermato a soccorrere una coppia di ragazzi rimasti feriti. Lo ha precisato oggi la Polizia Stradale, che lo aveva posto in stato di fermo di pg nelle ore successive all'incidente, dopo essere risalita a lui.
Oggi è arrivata la convalida del fermo da parte del gip di Monza e il conducente è stato posto agli arresti domiciliari. Secondo quanto spiegato in questura a Milano, il giovane, un operaio che vive con i genitori a Lazzate (Monza e Brianza), nel 2013 e nel 2014 era stato sanzionato per guida in stato d'ebbrezza. Aveva appena riottenuto la patente lo scorso 28 novembre.
Quella notte, intorno alle 3 e mezza, stava tornando dopo una lunga serata trascorsa in vari locali, e aveva a bordo quattro amici, tre ragazzi e una ragazza sui 20 anni. Che la mattina dopo si sono recati a testimoniare quanto accaduto e che hanno rischiato di essere coinvolti in un gravissimo incidente. Una dash-cam si trovava su un'auto che seguiva la Fiat 600 tamponata dalla macchina del giovane.
Nelle immagini, diffuse dalla Polizia Stradale, si vede l'Audi A3 blu condotta dal ragazzo superare a destra la vettura con la telecamera, spostandosi in corsia di sorpasso e finendo addosso ad alta velocità alla 600, sbalzata via e che poi si fermerà in prima corsia contro il 'newjersey' di cemento armato. Si vedono alcune auto accostare «ma molte altre invece passeranno senza fermarsi - ha raccontato il commissario Gabriele Fersini - tirando dritto».
Tra quelli che si fermeranno c'è Fumagalli, che raggiunge la vettura incidentata e aiuta i due ragazzi a uscire. Poi sopraggiungono due auto: i due giovani riescono a gettarsi oltre il terrapieno del guard-rail in cemento armato, Fumagalli viene travolto e ucciso. Entrambi i conducenti però si fermano a prestare soccorso. Verranno comunque denunciati per omicidio stradale in attesa delle perizie definitiva sulla dinamica. L'Audi A3 mentre accade tutto questo è già lontana. Il 26enne accompagna i 4 amici e poi va a casa. Non posteggia però nei pressi della palazzina dove vive, ma più lontano, ad alcune centinaia di metri. L'auto, che ha danni ingenti, è intestata alla madre. Lui va a dormire. A svegliarlo ci penseranno gli agenti della Polstrada.
Preso anche il pirata omicida del povero e generoso taxista che si era fermato dopo un precedente incidente a soccorrere altre persone nella notte del 13 gennaio scorso. (ASAPS)
“E' stato arrestato un giovane sospettato di aver causato l'incidente a seguito del quale, nell'aiutare i feriti, ha trovato la morte Eugenio Fumagalli, un taxista di 47 anni, travolto da altre auto che sopraggiungevano. Lo ha comunicato la Questura di Milano.
Si tratta di un 26enne, accusato di «fuga ed omissione di soccorso». L'incidente era avvenuto verso le ore 03:30 del 13 gennaio scorso lungo la SP35 Milano-Meda.