Arresto per sfruttamento di camionisti in autotrasporto
da TrasportoEuropa.it
La Polizia Stradale di Busto Arsizio ha scoperto un altro caso di sfruttamento degli autisti, accusando un uomo di 46 anni di avere costretto cinque autisti di veicoli industriali a violare in modo ripetitivo la normativa sui tempi di guida e di riposo, costringendoli a lavorare fino a venti ore consecutive e ricorrendo "ad artifici per eludere eventuali controlli di Polizia", scrive la Polstrada in una nota. Inoltre, l'uomo non ha rispettato neppure le norme sulla formazione e sulle visite mediche obbligatorie per i conducenti. "Si poteva accertare che i lavoratori erano costretti a lavorare con veicoli in pessime condizioni ed obbligati a proseguire il viaggio anche laddove la circostanza di talune anomalie venisse segnalata al datore di lavoro; arrecando in tal modo grave pericolo alla propria incolumità ed a quella degli altri utenti della strada", precisa la Polizia.
La Procura di Busto Arsizio ha svolto l'indagine usando anche intercettazioni telefoniche, pedinamenti e documenti e al termine ha incriminato il titolare della cooperativa d'intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. Il comunicato della Polizia precisa che le vittime sarebbero cinque autisti, sottoposti "a condizioni di sfruttamento, approfittando del loro stato di bisogno". Oltre a essere costretti a violare i tempi di guida e di risposo, i camionisti avevano retribuzioni "sproporzionate rispetto alla quantità e qualità del lavoro prestato" e stabilite fuori dal contratto nazionale. Per apparire in regola verso i committenti, la coop di autotrasporto consegnava loro Durc falsi, che attestavano un'inesistente regolarità contributiva. E come se ciò non bastasse, il titolare della coop aveva denunciato un falso furto dei dischi dei cronotachigrafi, per impedire (inutilmente) la ricostruzione dei tempi di guida e di riposo.