Modena |
(ASAPS) MARANELLO – I modenesi non sono gente che dimentica. Lo sapevamo, ma il gesto che ricorda e celebra l’estremo sacrificio del giovane carabiniere Emanuele Messineo, ci commuove lo stesso. Emanuele cadde, la mattina del 23 settembre 1974, falciato da una raffica di colpi sparatagli contro da alcuni rapinatori che avevano assaltato il Banco di San Geminiano e Prospero, nel centro del comune. Quella piazza, da ieri, porta il suo nome: alla cerimonia erano presenti i parenti del coraggioso militare, le autorità istituzionali ed i suoi colleghi dell’Arma. “Vogliamo ricordarlo senza retorica – ha detto il sindaco nel corso delle celebrazioni –. Speriamo che questo spazio pubblico, da oggi, diventi per tutti i maranellesi anche un luogo per riflettere, perché quel ragazzo è ormai parte della nostra storia”. Tre fratelli e un nipote, che porta il nome del caduto, hanno scoperto la targa commemorativa, realizzata dal maranellese Mario Montanari. Una lapide bellissima, che ritrae Messineo, e ne ricorda il sacrificio. Durante la cerimonia l’Arma ha posto una corona, mentre la targa è stata benedetta dal parroco don Alberto Bernardoni, che ha officiato una messa in onore di Messineo. Anche i ragazzi delle scuole hanno ricordato la figura del militare: in un incontro tra il sindaco e gli studenti, sono state ripercorse le tappe di quei tragici giorni. Già nel 1986 il comune gli aveva dedicato la palestra della scuola e, nel cortile dell’istituto, un’opera anch’essa di Mario Montanari. (ASAPS) |