Inferno in A22, primi indagati per omicidio stradale
MANTOVA Dopo il disastro di giovedì mattina sull’A22 del Brennero ci sono i nomi dei primi indagati per il reato di omicidio stradale. Si tratta di due automobilisti accusati di aver investito e ucciso Dino Ghezzi, il 68enne pensionato di Parma, travolto dopo essere sceso dalla propria Opel Insigna rimasta a sua volta coinvolta in uno dei tanti tamponamenti occorsi in carreggiata nord tra il casello di Nogarole Rocca e l’allacciamento con l’A4. Ma il bilancio delle persone destinate a finire nel registro degli indagati è ancora del tutto provvisorio. Non appena saranno stati ultimati tutti i verbali stilati dalla Polizia stradale di Verona Sud infatti altri conducenti verranno indagati per lesioni gravi o gravissime dal sostituto procuratore veronese Valeria Ardito titolare del caso. Secondo le prime ricostruzioni il pensionato emiliano, unica vittima di quell’ecatombe autostradale, sarebbe stato travolto da almeno due auto, una Panda ed una Golf, condotte per l’appunto dai due indagati. I veicoli coinvolti nello schianto mortale, compresa quella del 69enne parmense, sono state poste sotto sequestro. Per i due automobilisti al momento non è ancora stato disposto il ritiro della patente di guida, in attesa che sia definita l’esatta dinamica della tragedia. Epicentro di quell’inferno di lamiere il chilometro 238 in direzione Verona quando poco dopo le 8, si era registrato il primo incidente. Poco dopo tamponamenti a catena si erano registrati non solo in carreggiata nord anche in direzione Sud. Alla fine il bilancio di quello che era stato un vero e proprio bollettino di guerra parlava di un morto, una quarantina di feriti ed oltre un centinaio di mezzi coinvolti. Tra i feriti più gravi un autotrasportatore straniero rimasto incastrato nell’abitacolo del suo camion e a cui i medici hanno dovuto praticare l’amputazione di una gamba – per lui la prognosi resta ancora riservata – ed una donna finita con la propria vettura sotto un Tir e per questo trasportata in elicottero all’ospedale di Brescia. Tre anche i ricoverati al Carlo Poma. Per rimuovere tutti i veicoli incidentati avevano operato senza sosta una cinquantina di mezzi del soccorso stradale. Terminate le operazioni l’autostrada tra i caselli di Carpi e Mantova Nord era stata quindi riaperta poco dopo le 15 mentre alle 16.30 la circolazione era stata lentamente ripristinata anche negli altri tratti interessati.
Dopo il disastro di giovedì mattina sull’A22 del Brennero ci sono i nomi dei primi indagati per il reato di omicidio stradale.
Alla fine il bilancio di quello che era stato un vero e proprio bollettino di guerra parlava di un morto, una quarantina di feriti ed oltre un centinaio di mezzi coinvolti. Tra i feriti più gravi un autotrasportatore straniero rimasto incastrato nell’abitacolo del suo camion e a cui i medici hanno dovuto praticare l’amputazione di una gamba – per lui la prognosi resta ancora riservata – ed una donna finita con la propria vettura sotto un Tir e per questo trasportata in elicottero all’ospedale di Brescia. (ASAPS)