Patenti facili con 1.500 € | |
Un
viaggio a Roma, il pagamento aggiuntivo di almeno 1.500 euro rispetto
al costo effettivo dell’esame di circa 300 euro e le conoscenze giuste,
ovvero funzionari compiacenti del dipartimento dei Trasporti: questi i
tre elementi che sono stati sufficienti a un centinaio di italiani per
avere la patente di guida senza studiare. A fare da collegamento tra i
clienti e i funzionari, secondo quanto ricostruito dalla Procura di Torino,
sono stati alcuni titolari di autoscuole, in maggioranza a Roma, numerose
a Firenze e le altre in Lazio, Toscana, Veneto, Emilia Romagna, Umbria
e Lombardia, per un totale di 18 città.
I clienti provenivano invece anche da altre parti d’Italia e non mancavano extracomunitari. Il tramite ultimo con i funzionari romani era però uno solo, l’autoscuola Universal di Santa Marinella (Roma), di cui sono finiti in manette il titolare, Elio Morelli, 74 anni, la moglie Milena Falloni, 47 anni, e la segretaria, Giulia Ciabattoni, 23 anni. Tra le persone arrestate, al momento 28, ci sono dunque funzionari dei Trasporti e titolari di autoscuole. Devono rispondere di corruzione e falso in atto pubblico. I clienti finora individuati sono stati denunciati e devono rispondere anch’ essi di corruzione e falso in atto pubblico in concorso, oltre a trovarsi la patente ritirata. Il meccanismo per il rilascio di queste patenti con metodi irregolari è stato spiegato stamattina in una conferenza stampa al Palazzo di Giustizia di Torino, alla presenza del procuratore capo, Marcello Maddalena, che ha sottolineato di aver voluto partecipare per evidenziare l’importanza dell’operazione. “La Polizia stradale di recente era salita all’attenzione pubblica per fatti isolati, che riguardano poche persone, non commendevoli” ha voluto rimarcare il procuratore riferendosi a una recente vicenda giudiziaria che aveva coinvolto alcuni esponenti della Polstrada di Torino. “Sappiamo perà - ha aggiunto - che si tratta di uomini per la gran parte meritevoli. estremamente capaci. E in un’indagine difficile come questa l’hanno confermato”. L’indagine era partita nell’ottobre del 2003, secondo quanto spiegato dal sostituto procuratore di Torino Antonio Rinaudo, della Direzione distrettuale antimafia, nell’ambito di una prima inchiesta riguardante invece il traffico di autoveicoli rubati. Le patenti facili non avevano una clientela ben definita: persone di ogni età, anche avanzata, uomini, donne, italiani e extracomunitari. C’era chi aveva già dato più volte l’esame per le vie consuete e non era riuscito a superarlo, chi, straniero, si trovava in difficoltà con la lingua, chi, forse non più ragazzino, riteneva superfluo studiare e più comodo pagare, magari dopo aver perso i punti della vecchia patente. “Grave, molto grave - hanno sottolineato il comandante della Polstrada di Piemonte Liguria e Valle d’Aosta, Paolo Di Fonzo, e quello di Torino, Cesare Capocasa - e’ che non conoscere il codice della strada, non saper portare il mezzo, significa mettere a rischio la sicurezza sulla strada, anche per gli altri. Peggio forse, per i casi in cui a pagare per superare l’esame sono state persone che hanno ottenuto l’abilitazione per istruttore di guida, cioè per insegnare ad altri, senza la certezza di essere davvero capaci, con un esame fasullo”. Il metodo e’ stato utilizzato anche per conseguire le patenti nautiche.. |