Il ministro Toninelli: «La targa delle auto diventerà portabile»
Il ministro dei Trasporti lo ha annunciato con una certa enfasi in aula al Senato. Scampato alla mozione di sfiducia, presentata dal Partito democratico, Danilo Toninelli può ora dare seguito a quanto pronunciato ieri a Palazzo Madama dando la notizia di «una importantissima misura che porterà a breve un risparmio in termini di tempo e denaro per tutti i cittadini: ossia la portabilità della targa quando si cambia auto. Si tratta di una di quelle innovazioni — ha spiegato Toninelli — che avvicinano il mio ministero alla vita di tutti e di cui vado fiero».
L’idea che la targa dell’auto possa seguire l’intestatario, anziché il veicolo, è in realtà una norma che esiste dal 2010. A prevederla era, del resto, la riforma del codice della strada predisposta appunto nove anni fa, ma in assenza di regolamento attuativo la norma non è mai stata applicata.
Per dirla in termini di analisi costi-benefici si fatica a percepire il vantaggio della portabilità della targa. In caso di acquisto di una nuova auto certo è che toccherà smontare la targa e applicarla sul veicolo nuovo, a fronte del risparmio di 41,78 euro — cioè il costo delle targhe nuove — resta da effettuare un’operazione non sempre pratica. Nei passaggi di proprietà delle automobili usate, invece, il venditore dovrà tenersi la targa e l’acquirente presentarsi con la propria, e se non ne ha una sarà tenuto comunque a procurarsela, acquistandone una.
Il disagio rischia di diventare un problema più serio nel caso di flotte aziendali e società di renting/leasing che sostituiscono e aggiornano di continuo il proprio parco vetture. Elementi che spiegano, in parte, perché il legislatore non abbia mai predisposto i decreti attuativi per la portabilità della targa. La norma, tra l’altro, prevede che le targhe siano personali ma vieta di personalizzarle attraverso sequenze di lettere e cifre scelte dall’intestatario, rendendo tutto molto meno interessante agli occhi dei proprietari desiderosi di connotare la propria auto in modo inconfondibile.
In termini economici gli automobilisti beneficeranno per lo più del fatto che pagheranno con minore frequenza gli attuali 41,78 euro sborsati per avere una nuova targa. In Europa nessuna grande nazione con un parco circolante numeroso ha finora adottato il meccanismo delle targhe personali. C’è infine un aspetto economico industriale da valutare: a realizzare e vendere le targhe è, in esclusiva, una società pubblica, il Poligrafico e Zecca dello Stato. Che incasserà e lavorerà di meno, con effetti al momento non prevedibili sul fronte occupazionale.
di Andrea Ducci
da corriere.it
Bene signor Ministro, ci fa piacere, ma ci farebbe ancora più piacere vedere finalmente diventare “portabili” gli ETILOMETRI nelle auto delle pattuglie della Polizia Stradale e Municipale impegnate sulle strade, visto che ne mancano ormai la metà a causa delle lungaggini per diversi mesi delle revisioni annuali negli appositi (CSRPAD) del MIT - Centro superiore ricerche prove autoveicoli e dispositivi. Da oltre due anni abbiamo segnalato il problema pubblicamente. (ASAPS)