Bambino e cane chiusi in auto salvati dalla polizia stradale
La Polizia Stradale di Arezzo ha salvato un bimbo di un anno e il suo piccolo cane che, per una fatalità, erano rimasti chiusi nell’auto della madre. E’ accaduto ieri pomeriggi, 29 marzo, sull’A/1 nell’area di servizio di Badia al Pino, tra Arezzo e Monte San Savino, quando una donna di 30 anni, originaria della Romania ma residente da anni a Poggiorusco (MN), si era fermata alla guida della sua OPEL Astra per una sosta, prima di proseguire il viaggio in direzione di Roma. Lei è scesa dall’auto e, convinta di avere con sé le chiavi, ha chiuso la portiera, accorgendosi solo dopo di averle lasciate nel cruscotto. Ha provato ad aprire la serratura per fare uscire il figlioletto e il cane, ma non c’è riuscita poiché era bloccata.
La donna ha iniziato a piangere temendo il peggio, ma per sua fortuna in quell’area di servizio c’era due pattuglie della Sottosezione di Battifolle che, su input del Compartimento Polstrada della Toscana, stavano perlustrando la zona. La donna ha spiegato tutto ai poliziotti che, in un attimo, hanno compreso che non c’era neppure un secondo da perdere e che non si poteva aspettare l’intervento di un meccanico. Mentre la madre ha chiamato il bimbo per fargli girare la testolina dal lato opposto, gli agenti con un martelletto hanno rotto il lunotto posteriore della Opel, dosando a puntino la forza dei colpi per evitare di fare troppe schegge.
Tutto è riuscito alla perfezione e il bimbo, dopo un po’ di pianti, è stato abbracciato dalla mamma e si è calmato. Attorno all’auto si era formato un capannello di persone che, spaventate per la tragedia annunciata, appena il vetro ha ceduto hanno accompagnato il prosieguo dell’operazione di salvataggio con un fragoroso applauso. Poco dopo i poliziotti hanno sistemato la OPEL, liberandola dalle schegge e mettendo un cartone al posto del lunotto, consentendo così alla donna, al suo bimbo e al cane di proseguire con cautela fino a un meccanico.
“La donna ha spiegato tutto ai poliziotti che, in un attimo, hanno compreso che non c’era neppure un secondo da perdere e che non si poteva aspettare l’intervento di un meccanico. Mentre la madre ha chiamato il bimbo per fargli girare la testolina dal lato opposto, gli agenti con un martelletto hanno rotto il lunotto posteriore della Opel, dosando a puntino la forza dei colpi per evitare di fare troppe schegge.” E’ finita tutto sommato bene. (ASAPS)