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Notizie brevi 16/09/2004

ASAPS BENE LE CAMPAGNE CONTRO GLI INCIDENTI. MA SENZA EDUCAZIONE STRADALE E CON CONTROLLI CARENTI SERVIRANNO A POCO.


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BENE LE CAMPAGNE CONTRO GLI INCIDENTI. MA SENZA EDUCAZIONE STRADALE E CON CONTROLLI CARENTI SERVIRANNO A POCO.

Lo sforzo delle compagnie di assicurazione nella campagne per la sicurezza stradale, è sicuramente il termometro di un atteggiamento diverso e di maggiore sensibilità verso il drammatico problema della sinistrosità stradale nel nostro Paese. Ben venga.
Tuttavia simili iniziative, ed altre già lanciate o in cantiere, non dovrebbero neppure per un attimo distogliere l’attenzione dal fatto che il problema incidenti stradali patisce due sedimentati e ancora irrisolti problemi di fondo posti, come si dice, a monte a valle delle campagne informative.
Innanzi tutto la ancora totale carenza dell’educazione stradale nelle scuole. Qui ricordiamo che l’educazione stradale è ancora occasionale e gestita solo con il rinvio alla responsabilità degli insegnanti che, pur fra sforzi lodevoli, faticano a prevedere itinerari educativi continuativi e, lo sottolineiamo, obbligatori così come previsti dal Codice della Strada e dai successivi decreti attuativi. Un esempio per tutti è la questione patentino del quale alcune centinaia di migliaia di ragazzi ancora oggi sono sprovvisti, in quanto i corsi gratuiti (diritto per le famiglie) non sono stati organizzati in tutte le scuole. Anche la ripresa autunnale delle lezioni lascia vago il problema dei finanziamenti dei corsi. Le somme distribuite dal Ministero competente sono assolutamente irrisorie rispetto alle esigenze. Quel 7,5% delle sanzioni ricavate dalle infrazioni ha ottenuto una “interpretazione autentica” che ne ha falciato la reale portata, assegnando agli istituti briciole.
L’altro aspetto è quello dei controlli su strada. E’ inutile ogni campagna e ogni sistema di patente a punti se non si incentiveranno i controlli. Oggi il costante calo delle positive percentuali sulla sinistrosità del dopo PaP, dimostra in modo inequivocabile che è stato percepito il concetto che “perdere i punti, in modo definitivo, è difficile. Recuperare i punti è facile”. Questa percezione reale va ribaltata. Dovrà essere facile perdere i punti (più controlli, più etilometri) dovrà essere più difficile recuperarli. Come è possibile che dopo 2 anni vengano recuperati tutti i punti sia per chi ne ha persi 2 e chi ne ha persi 19. Come è possibile che non esistano momenti di verifica per chi ha perso punti e li recupera.
Per assurdo le energie assorbite dai giusti controlli sugli obiettivi fissi in chiave antiterrorismo - si parla di 25.000 uomini impiegati – tolgono ancora una volta forza al sistema controlli della strada. L’organico non ripianato della Stradale (-1.500) ne è la prova. Sulla strada intanto si contano ancora quasi 20 morti e 800 feriti al giorno. Festivi compresi.
Però questo accade da anni. Non tutte li colpe possiamo darle al terrorismo.
Giovedì, 16 Settembre 2004
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