Dopo ben 12 anni di calo continuo i lavori stradali hanno fatto registrare nel 2018 una inversione di tendenza. La produzione di asfalto (conglomerato bituminoso), che è il principale indicatore dello stato di manutenzione delle nostre strade, ha superato la soglia dei 26 milioni di tonnellate, compiendo un balzo in avanti del 10,2% rispetto al 2017.
Ne dà notizia l’associazione Siteb (Strade italiane e bitume) nella sua ultima analisi trimestrale. In particolare, nel 2018, la produzione di asfalto – in stallo negli ultimi quattro anni intorno ai 22-23 milioni di ton – ha improvvisamente raggiunto e superato i 26 milioni di ton.
È un valore ancora lontano da quelli pre-crisi quando, nel 2006, venivano impiegate sulle strade 44 milioni di ton, ma è comunque un significativo passo in avanti verso quota 30 milioni, ritenuta oggi soglia minima per garantire strade in buono stato in tutta la Penisola.
Sull’incremento hanno inciso – secondo Siteb – gli importanti investimenti dell’Anas e l’avvio tardivo di cantieri previsti nei mesi successivi all’entrata in vigore del Codice Appalti e poi rinviati fino allo scorso anno.
Resta comunque il bollino rosso per le arterie comunali e provinciali, ancora in stand-by perché alle prese con riforme incompiute, casse vuote e mancanza di fondi anche per l’ordinaria manutenzione.
A causa dei bilanci in rosso delle Amministrazioni, dell’aumento del costo del bitume e degli obiettivi di riciclo fissati a livello europeo, è cresciuto negli ultimi mesi il ricorso all’impiego del fresato d’asfalto (materiale ottenuto dalla rimozione del manto stradale durante gli interventi di manutenzione) che consente di sostituire, con medesime prestazioni, percentuali crescenti di bitume vergine. Il materiale riciclato ha raggiunto quota 20% del totale conglomerato prodotto ogni anno.
“Il dato positivo del 2018 – ha ricordato il presidente Siteb, Michele Turrini – non deve far cessare l’allarme sulla manutenzione delle nostre strade. Anni di mancata cura comporteranno necessari interventi di rifacimento strutturale molto costosi. Se ci assestassimo su una produzione di asfalto intorno ai 30 milioni di ton non basterebbero 15 anni per rimettere in sicurezza tutte le strade. Secondo uno studio promosso dalla Fondazione Sviluppo Sostenibile, ai ritmi attuali di manutenzione saranno necessari 30 anni per rifare completamente almeno una volta i 600.000 km della rete stradale complessiva”.
“Per far ripartire economia e lavoro, occorre tornare ad investire in infrastrutture – ha poi auspicato Turrini – Abbiamo grandi aspettative verso il Decreto ‘sblocca-cantieri’ che il Governo sta varando, da cui ci attendiamo misure per far ripartire i lavori stradali fermi e una decisa revisione del Codice Appalti che snellisca le procedure”.
Una piccola inversione di marcia dopo 12 anni di calo della produzione di asfalto. Ma siamo lontani dagli obiettivi minimi. (ASAPS)