Riconoscimento facciale: nel traffico non funziona
L'idea era nata a New York per identificare i terroristi itineranti con il riconoscimento facciale. Poi si è passati addirittura ad immaginare di gestire il sistema delle contravvenzioni abbinando le persone alle targhe. Sembra il futuro ma è stato invece un fallimento clamoroso.
La denuncia arriva dal Wall Street Journal che ha intercettato un'e-mail della Metropolitan Transportation Authority che spiega come il test tecnologico del 2018 sul ponte di Robert F. Kennedy a New York City non è stato un totale fallimento. Anzi di più: una cosa ridicola visto che il sistema non è stato in grado di rilevare neanche una (una!) singola faccia "entro parametri accettabili". Un portavoce della MTA ha affermato che comunque il programma pilota continuerà su RFK così come su altri ponti e gallerie, ma non è un buon inizio...
Secondo i tecnici il problema dovrebbe essere legato al fatto che il riconoscimento facciale non funziona con le auto in velocità. L'Oak Ridge National Laboratory ha infatti ottenuto oltre l'80% di precisione analizzanfo i visi attraverso i parabrezza, ma solo a bassa velocità.
Va detto che il riconoscimento facciale già da solo è un argomento molto controverso, figuriamoci quando viene usato per sbirciare nelle auto. Se poi si scopre che è costato tantissimo e non ha mai funzionato...
di VINCENZO BORGOMEO
da repubblica.it/motori
L'idea era nata a New York per identificare i terroristi itineranti con il riconoscimento facciale. Poi si è passati addirittura ad immaginare di gestire il sistema delle contravvenzioni abbinando le persone alle targhe. Sembra il futuro ma è stato invece un fallimento clamoroso. (ASAPS)