di Luigi Altamura*
RIFORMA CODICE DELLA STRADA, DECRETO AUTOVELOX E PROVENTI: IL PUNTO IN COMMISSIONE TRASPORTI ALLA CAMERA
Torna a riunirsi martedì 30 aprile la Commissione Trasporti della Camera dei Deputati. Al primo posto dell'ordine del giorno del Comitato Ristretto la riforma del Codice della Strada, con la programmazione dei lavori e dell'analisi del disegno di legge depositato due settimane fa, dopo la lunga serie di audizioni che hanno visto tra i protagonisti anche ASAPS. Come avevamo prospettato, i tempi di approvazione nei due rami del Parlamento appaiono lunghi e sicuramente entro la pausa estiva la nuova legge non vedrà la luce.
I deputati dovranno approvare in Commissione i vari articoli per poi inviare all'Assemblea un testo per ogni eventuale emendamento. Considerati i lavori parlamentari e i disegni di legge in attesa, tra cui alcuni decreti-legge da approvare, pare ipotizzabile una approvazione entro il mese di giugno. Dalla lettura dell'ordine del giorno però apprendiamo di ulteriori argomenti. Sarà molto importante l'audizione informale di rappresentanti della Direzione generale per le strade e le autostrade e per la vigilanza e la sicurezza delle infrastrutture stradali del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti sulla sicurezza delle barriere spartitraffico. Un tema delicatissimo, considerati gli incidenti avvenuti negli ultimi anni in particolare sulle autostrade italiane come ad Avellino sull'A16 e a Verona sulla Brescia-Padova, dove sono stati messi sotto accusa gli attuali sistemi di contenimento e i guard-rail. Come ultimo atto della Commissione Trasporti verrà esaminata la risoluzione nr. 7-00223 dell'on. Baldelli per l'adozione del decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti in materia di utilizzo delle sanzioni irrogate per violazioni del codice della strada e collocazione e uso degli autovelox. Come noto all'articolo 25, comma 2, legge 29 luglio 2010, n. 120 era previsto che con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell'interno, sentita la Conferenza Stato-città ed autonomie locali, fossero disciplinate due materie di attualità: la prima è la relazione telematica con la quale le amministrazioni locali dovevano indicare l'ammontare complessivo derivante dalle sanzioni irrogate per violazioni del codice della strada di cui al decreto legislativo n. 285 del 1992 e gli interventi attuati impiegando le medesime risorse; la seconda riguardava l'indicazione delle modalità di collocazione e di uso degli autovelox, fermo restando che «fuori dei centri abitati non possono comunque essere utilizzati o installati ad una distanza inferiore ad un chilometro dal segnale che impone il limite di velocità».
L'articolo 4-ter, comma 16, decreto-legge 2 marzo 2012, n. 16 indicava chiaramente che: «Il decreto di cui al comma 2 dell'articolo 25 della legge 29 luglio 2010, n. 120, è emanato entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto. In caso di mancata emanazione del decreto entro il predetto termine, trovano comunque applicazione le disposizioni di cui ai commi 12-bis, 12-ter e 12-quater dell'articolo 142 del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285», cioè con cui è disposto che: a) al comma 12-bis i proventi delle sanzioni derivanti dall'accertamento delle violazioni dei limiti massimi di velocità stabiliti dal presente articolo, attraverso l'impiego di apparecchi o di sistemi di rilevamento della velocità ovvero attraverso l'utilizzazione di dispositivi o di mezzi tecnici di controllo a distanza, spettino al 50 per cento ciascuno, all'ente proprietario della strada e all'ente accertatore; b) al comma 12-ter tali somme siano impiegate per la manutenzione e messa in sicurezza stradale, comprese segnaletica e barriere, e per potenziare controllo e accertamento delle violazioni, comprese le spese del personale; c) al comma 12-quater gli enti locali trasmettano annualmente una relazione telematica ai Ministeri delle infrastrutture e dei trasporti e dell'interno, indicando l'ammontare dei proventi e gli interventi realizzati. In assenza della relazione o con uso difforme delle risorse, gli importi spettanti sono ridotti del 30 per cento.
Nella risoluzione alcuni onorevoli dichiarano come "ad oggi, dopo nove anni, il decreto non risulta ancora adottato e così si assiste spesso all'utilizzo distorto e vessatorio dei dispositivi di rilevazione a distanza, mentre, sulla richiamata relazione telematica e sull'uso delle risorse, si rileva che, meno di 300 comuni su 8.000 rispettano la legge, senza sanzioni per gli enti inadempienti che, malgrado l'obbligo di legge, non presentano la relazione. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha confermato che a fine gennaio scorso, lo schema di decreto è stato inviato alla Conferenza Stato-città ed autonomie locali e il 6 febbraio 2019 si è tenuta una prima riunione tecnica tra tutte le amministrazioni centrali coinvolte, compreso il Ministero dell'Economia e delle finanze. Nelle prossime settimane saranno affrontati tutti gli aspetti tecnici che consentiranno alla Conferenza Stato-città ed autonomie locali di dare al più presto il nulla osta al decreto. Staremo a vedere quali decisioni saranno assunte e ASAPS seguirà i lavori per aggiornarvi sul decreto che pare - dopo ben 9 anni come altri otto mai attuati - in dirittura d'arrivo.
*Comandante Corpo Polizia Municipale di Verona
Dirigente Unità Organizzativa Protezione Civile Comune di Verona
Codice della Strada ecco le ultime novità. (ASAPS)