Chi
conosce Marco Guidarini, sa che la moto, per lui, non è
solo una passione. No, non è così semplice. Salutista
convinto, fisico prestante, Marco è anche un medico di
quelli veri, un dottore che ha fatto dell’emergenza sanitaria
l’Ora d’Oro della sua vita, correndo a lungo sulle unità
mobili di soccorso nella campagna di Siena dispensando i frutti
della sua esperienza ai centauri come noi, che sulle piste possono
andar poco, per via dei troppi denari necessari, e che di dottor
Costa dietro il tornante assassino non ne trovano mai.
La guida per chi guida è allora l’allitterazione della
vita del dr. Jeckyll (il suo nickname), testa pelata dentro un
casco che protegge una zucca davvero piena di sale.
La sua battaglia contro le ghigliottine della strada, tutti quei
guardrail che minacciosi e letali sembrano attendere gli scivoloni
troppe volte banali dei bikers, è divenuta epica, ed allora
l’uomo pelato della golden hour - che nel gergo sanitario rappresenta
i 60 minuti utili per salvare un politraumatizzato o per evitarne
l’irreversibilità delle lesioni - sembra più un
don Chisciotte della Mancia senese, con la lunga lancia poggiata
sul fianco a svettare nel cielo terso del Chianti, al passo riflessivo
di
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Ronzinante
e attorniato da quella tavola rotonda di motociclisti che è
l’Associazione Motociclisti Incolumi da lui fondata, a metà
tra i sognatori dell’eroe di Cervantes e quelli più convinti
di Re Artù, tutti presi a tentar di sfilare la spada nella
roccia sempre meno Excalibur e sempre più quella di San Galgano.
Ma veniamo al prezioso libello. Cosa deve essere una guida per chi
guida, soprattutto per chi sta in sella a dueruote? "...Un
manuale - dice Marco - o un utile memorandum, un atto d’accusa,
un grido d’aiuto...".
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Senza
dubbio anche un non motociclista potrebbe ben trovarsi a leggere
il compendio di istruzioni e nozioni stradali, perché quel
sale in zucca del dottore eleva finalmente il motociclista al rango
di un utente vero della strada, che quando la percorre deve "coltivare
il proprio entusiasmo per la guida in maniera cosciente". Molti,
finora, nemmeno sapevano qual è il dramma consapevole del
motociclista, conscio di essere elemento estraneo nella mobilità
sempre meno sostenibile e che spunta le leggi della sicurezza per
quelle del mercato e di un franchising di cui tutti reclamano il
controllo: il protagonismo, la leadership della sicurezza stradale.
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Noi,
che un po’ di sicurezza stradale ci intendiamo, abbiamo fornito
a Marco solo qualche dato, scambiandoci opinioni nelle serate d’inverno
passate a lucidare le nostre creature in garage. Con il sole di
questa estate un po’ in ritardo, ma dai tepori sempre graditi, scopriamo
il Marco Guidarini in sella ad una cattedra e ci piace così,
schietto e sincero più di tanti altri usi a sventolar - spesso
al vento della convenienza - il vessillo della morte inutile, quella
sulla strada. A Marco, ma anche a Davide ed a tutti gli amici dell’Associazione
Motociclisti Incolumi, nostri partner, i nostri complimenti.
Marco
Guidarini "Una guida per chi guida", edizioni NEW ENERGY
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Euro 15 - www.motociclisti-incolumi.com
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Marco
Guidarini
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