Un intervento
sulle accise per contenere i rincari del prezzo dei carburanti. È
la richiesta arrivata dalla Consulta generale per l’Autotrasporto
convocata d’urgenza nei giorni scorsi e presieduta dal sottosegretario
al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Paolo Uggé.
L’analisi della Consulta dimostra - si legge in una nota - «la
necessità e la possibilità di agire sia sulle accise,
per avvicinare l’Italia al tasso pivot previsto fissato al 2010
in 0,350 euro/litro, sia sul costo industriale attraverso specifiche
politiche di settore».
L’analisi è stata articolata su tre fattori: il censimento
dei veicoli industriali e delle loro percorrenze, per determinare il
reale consumo di carburante del settore; il quadro di riferimento comunitario,
per recepire fin dalla fase progettuale gli indirizzi dettati da Bruxelles;
l’andamento del costo dei carburanti nella sua disaggregazione
tra accise e costo industriale, per individuare i campi e i modi possibili
di intervento. Per quanto riguarda la normativa comunitaria, la Consulta
ricorda che «la direttiva ipotizza trattamenti specifici della
tassazione del gasolio per autotrasporto (anche per limitare eventuali
distorsioni della concorrenza) e fissa i livelli minimi di tassazione,
precisando che "gasolio commerciale" è quello utilizzato
per il trasporto merci (conto terzi e conto proprio) con veicoli oltre
le 7,5 tonnellate. All’Italia, tuttavia, è consentito di
abbassare il limite di peso a 3,5 tonnellate fino al 1° gennaio
2008.
«La Commissione europea ritiene - è quanto rileva la Consulta
- che non occorra un’armonizzazione totale dei regimi tributari
degli Stati membri, ma ritiene essenziale, per il corretto funzionamento
del mercato interno, regimi efficienti nel campo dell’Iva e delle
accise». Il prezzo industriale del gasolio in Italia è
il più caro della Ue. Dal confronto dei prezzi disaggregati del
gasolio per autotrazione negli otto principali Paesi dell’Unione
europea, risulta che l’Italia è al primo posto nella graduatoria
del prezzo industriale (il dato è al 2 agosto di quest’anno)
con 0,3851 euro, contro gli 0,3773 della Grecia (seconda) e gli 0,3241
della Slovenia (ultima), mentre è terza in quella delle accise
con 0,4032 euro, contro gli 0,4704 della Germania (prima) e gli 0,4169
della Francia (seconda). «Ma quanto all’incidenza dell’accisa
sul prezzo al consumo, l’Italia - si legge ancora nella nota -
è al quinto posto con il 59,3%, preceduta anche da Olanda e Spagna.
L’andamento del costo industriale del gasolio per autotrazione,
invece, è cresciuto da 0,293 euro (media gennaio 2002) a 0,377
(media luglio 2004), una punta che però era stata registrata
anche nel marzo dello scorso anno». Le variazioni del costo industriale
incidono attraverso l’Iva anche sulla componente fiscale. «Pur
tuttavia l’incidenza del costo del carburante sui costi d’esercizio
complessivi in Italia - precisa la Consulta - è tra i più
bassi dell’Unione. La percentuale del 19% (é più
bassa solo in Francia: 18%) è però dovuta anche a un costo/km
di 1,278 euro che è nettamente il più alto dei paesi considerati:
in Francia scende a 1,251, in Olanda a 1,136, fino alla Grecia dove
si attesta a 0,925».