Martedì 02 Luglio 2024
area riservata
ASAPS.it su
Notizie brevi 09/09/2004

Vita in carcere. Illustrato ieri il corso teso a favorire l’inserimento dei reclusi nella società Detenuti a lezione con i vigili Un successo il seminario sul codice della strada

da "Provincia.it"

Vita in carcere. Illustrato ieri il corso teso a favorire l’inserimento dei reclusi nella società
Detenuti a lezione con i vigili
Un successo il seminario sul codice della strada

Articolo 27 della Costituzione: «Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato». Già, la rieducazione del condannato, il pilastro di un esperimento che ha coinvolto il carcere di Cà del Ferro, il comando della polizia municipale e i volontari dell’associazione ‘Zona Franca’. Sessantaquattro detenuti sui 350 reclusi, non selezionati, italiani e stranieri, hanno studiato le modifiche apportate al codice della strada: dalla rivoluzione della patente a punti all’obbligo del ‘patentino’ per i motorini, alle conseguenze penali e civili della guida in stato di ebbrezza e sotto l’effetto di stupefacenti. C’è stato un interessamento curioso, approfondito da parte di chi sta dietro le sbarre, persone che un giorno (chi prima, chi poi) la società dovrà ri-accogliere, padri di famiglia preoccupati dalle stragi del fine settimana. Suddiviso in otto lezioni per due ore ciascuna, il seminario, partito in sordina il 20 agosto (domani ultima lezione), ha avuto un successo così grande che ieri, nel comando della polizia municipale è stato illustrato in conferenza stampa. Intorno al tavolo, Maria Gabriella Lusi, direttrice reggente della casa circondariale, Roberto Re, comandante della polizia penitenziaria, il presidente di «Zona Franza» Alessio Antonioli, l’assessore alla polizia municipale Caterina Ruggeri, il comandante dei vigili Franco Chiari, il vice Pieri Luigi Sforza, i vigili ‘docenti’ Roberto Ferrari e Annibale Rizzi, entusiasti dell’esperienza sia professionale, sia, soprattutto, umana. L’assessore Ruggeri ha sottolineato l’importanza di avvicinare il carcere il più possibile alla città «perché il carcere non è una realtà a sé, ma fa parte della vita di questa comunità». L’idea è nata nell’ambito dell’attività del vigile di quartiere. «Oggi il vigile ha un ruolo attivo e partecipativo nella vita del territorio, per ristabilire relazioni», ha detto il comandante Chiari. «Nonostante le risorse non siano molte» per la direttrice Lusi «il carcere può e deve fare molto, ma da solo non può fare nulla. Ha bisogno della comunità esterna sia per le attività interne (a Cà del Ferro è tra l’altro in funzione una falegnameria) sia per quelle esterne». Il comandante Re è tornato sulla funzione rieducativa della pena: «Il carcere deve insegnare il rispetto delle regole e se deve restituire persone migliori, passaggio obbligato è la legalità». E ha sottolineato come le attività che si svolgono in carcere (anche l’istruzione scolastica), grazie anche al lavoro dei volontari di ‘Zona Franca’, ha rasserenato gli animi dei detenuti «tanto che sono diminuti gli atti critici, come l’autolesionismo». Coinvolgere i detenuti nelle diverse attività organizzate da ‘Zona Franca’ (culturali, corsi formativi di teatro e di musica) perché, una volta all’esterno, non si sentano degli «extraterrestri». E’ lo scopo dei volontari dell’associazione presieduta da Antonioli, per il quale «chiudere la porta e gettare via la chiave non serve a nessuno, tantomeno alla società che, prima o poi, deve accogliere i detenuti». A pagina 6 di ‘Libertà dietro le sbarre’ (Rizzoli, 278 pagine, prezzo 16 euro) Candido Cannavò scrive: «Il carcere fa parte di questa società, come le scuole, le chiese, gli ospedali.... Un giorno questa gente lascerà il carcere. E’ meglio accogliere cittadini recuperabili o relitti senza speranza? Le famose garanzie di sicurezza che tanta gente invoca passano anche per questo dilemma al quale una società organizzata dovrebbe saper rispondere nella maniera più ovvia e più utile, senza coprirsi gli occhi».

F.MO

Giovedì, 09 Settembre 2004
stampa
Condividi


Area Riservata


Attenzione!
Stai per cancellarti dalla newsletter. Vuoi proseguire?

Iscriviti alla Newsletter
SOCIAL NETWORK